Il Trattato di Lisbona apre le sue porte a tutti
"La partecipazione dei cittadini al processo decisionale è un fattore essenziale per la democrazia" ha affermato Margot Wallström, Vicepresidente della Commissione europea. "Il trattato di Lisbona fornirà ai cittadini uno strumento per esprimersi e per influire direttamente sul processo decisionale dell'UE."
Raccogliere un milione di firme non sarà impossibile, su una popolazione complessiva di quasi 500 milioni di abitanti. Tanto per fare un confronto, per indire un referendum in Italia serve mezzo milione di firme, ma su una popolazione di soli 60 milioni. Inoltre, a livello europeo si parla di iniziativa, quindi della possibilità di proporre una misura in uno degli ambiti di competenza dell'UE, mentre il referendum italiano è abrogativo (serve cioè a eliminare una norma esistente).
Il Libro verde appena pubblicato dalla Commissione su questo strumento delinea alcune questioni pratiche, come ad esempio il numero di paesi di cui devono essere cittadini coloro che promuovono un'iniziativa, le modalità per controllare la veridicità delle firme, la forma in cui dovrebbe configurarsi una petizione, le scadenze e così via. Si tratta di una consultazione pubblica alla quale possono da oggi partecipare tutti i cittadini, rispondendo ai quesiti proposti in tutte e 23 le lingue ufficiali dell'UE, italiano incluso, sul sito:http://europa.eu/documentation/official-docs/green-papers/index_it.htm. La scadenza per partecipare alla consultazione è la fine di gennaio 2010. Dopo questa data la Commissione europea presenterà una proposta di regolamento da adottarsi poi in sede di Parlamento europeo e di Consiglio.