Veneto ai primi posti in Europa per lavoro in agricoltura
Ad incidere sul dato medio europeo sono i bassi valori di quasi tutti nuovi i Stati Membri, tra i quali la Romania che, collocandosi all’ultimo posto della graduatoria con circa 2.300 euro/addetto, evidenzia come esista una forte variabilità tra i paesi europei in termini di produttività del lavoro, intesa come rapporto tra il valore aggiunto lordo agricolo ed il numero di addetti in agricoltura di uno singolo stato.
La produttività per addetto in Veneto è cresciuta nel 2007 rispetto al 2000 (+6%), ma ad un tasso inferiore a quello medio dell’UE-27 (+27%) e italiano (+11,6).
Dalle analisi effettuate, è emerso che l’agricoltura italiana è tra le più importanti a livello europeo sia per quanto riguarda il valore della produzione agricola generato (47 miliardi di euro nel 2008, il 13% del totale comunitario che raggiunge i 377 miliardi di euro), sia soprattutto per la capacità di creare valore aggiunto (26 miliardi di euro). L’Italia contribuisce dunque per una quota superiore al 17% alla formazione del valore aggiunto agricolo dell’Unione Europea (149 miliardi di euro), posizionandosi al secondo posto dietro solo alla Francia.
Note non positive provengono dalla produttività per azienda, intesa come rapporto tra il valore aggiunto agricolo lordo ed il numero di aziende di un singolo stato. Il dato nazionale non è tra i migliori a livello europeo: con un valore di 15.000 euro/azienda, l’Italia supera la media dell’Ue-27 ma rimane comunque inferiore ai più importanti Stati Membri agricoli, come Francia (55.400 euro/azienda), Germania (40.500 euro/azienda) e Spagna (22.000 euro/azienda).
Le aziende agricole del Veneto sono leggermente più produttive rispetto alla media nazionale (16.100 euro/azienda), ma il dato è comunque più basso di quello di altri Stati europei, tra i quali Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia e Lussemburgo.
Questa è un’ulteriore conferma di come la realtà dell’Italia e della nostra regione sia costituita da un’elevata presenza di aziende agricole, prevalentemente di piccole dimensioni, che risultano però essere scarsamente efficienti in termini di produttività se confrontate con quelle di altri stati europei, alcuni dei quali tradizionalmente meno vocati all’agricoltura.