Rifiuti: serve patto fra istituzioni, cittadini e produttori
Di questo si è discusso a Roma nel convegno “Costruire il programma nazionale di prevenzione” organizzato da Federambiente, Legambiente e Osservatorio nazionale rifiuti nell’ambito della prima Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Al centro del convegno, la presentazione delle nuove Linee guida sulla prevenzione dei rifiuti urbani elaborate da Federambiente e ONR e, soprattutto, la proposta che il ministero dell’Ambiente costituisca un tavolo di lavoro nazionale per costruire e rendere operativo in modo condiviso il Programma nazionale di prevenzione con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: Regioni, enti locali, associazioni ambientaliste, dei consumatori, delle imprese d’igiene ambientale, dei produttori e dei distributori.
Oltre che un obbligo sancito da una direttiva comunitaria, il Piano nazionale di prevenzione dei rifiuti è una necessità per porre finalmente mano a questa fase strategica del ciclo beni/rifiuti, la più importante ma finora la meno applicata. Per questo occorre dare immediato avvio all’applicazione concreta della responsabilità estesa del produttore di beni, alla tempestiva redazione del Programma, alla responsabilizzazione di tutti gli attori del ciclo beni/rifiuti, a partire dal settore produttivo e della distribuzione commerciale, attraverso una vasta azione d’informazione e sensibilizzazione del grande pubblico, inducendo in ognuno un ripensamento e una modificazione dei comportamenti a partire dai gesti quotidiani, per riscoprire la cultura del risparmio e del recupero in contrapposizione a quella, purtroppo imperante, dell’usa e getta.
“Da Nord a Sud – ha detto il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza –, nel nostro Paese le esperienze di riduzione della produzione di rifiuti sono sempre più numerose. Si tratta di una serie limitata ma importante di iniziative locali – come, per esempio, la promozione dell’uso dell’acqua del rubinetto e dei sacchetti riutilizzabili o biodegradabili, del compostaggio domestico e degli acquisti consapevoli – da replicare il più possibile in tutta Italia. Da sole, però, le buone pratiche di prevenzione non bastano: sono necessarie iniziative strutturali di carattere nazionale, che coinvolgano soprattutto il mondo della produzione e della distribuzione. Una sfida non banale che il nostro governo deve giocare con il massimo della determinazione, come prevede anche la nuova direttiva europea sui rifiuti che obbliga gli Stati membri ad approvare un Programma nazionale di prevenzione entro il 2013”.
“Occorre un patto tra cittadini, istituzioni, mondo produttivo – ha affermato il presidente di Federambiente, Daniele Fortini – affinché ciascuno possa realizzare la propria parte nella riduzione dei rifiuti con obiettivi misurabili e gratificanti. Ogni cittadino può compiere ogni giorno gesti, utili alla riduzione dei rifiuti domestici, di cui nelle Linee guida Federambiente-ONR si trovano abbondanti esempi. Le istituzioni devono essere più determinate nello sviluppo di pratiche di ‘acquisti verdi’ e nel disciplinare il settore della distribuzione commerciale, mentre i produttori devono incorporare nei processi industriali l’onore di una progettazione rispettosa dell’ambiente. Questo patto può essere realizzato solo nel contesto del Programma nazionale. C’è bisogno di una cabina di regia che non può spettare che al ministero dell’Ambiente”.