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L’aglio bianco protetto a livello europeo

01/12/2009
L’aglio bianco protetto a livello europeoL’aglio bianco polesano è la prima Dop (denominazione d’origine protetta) della Provincia di Rovigo. Un regolamento dell’Unione europea, pubblicato sulla Gazzetta del 1° dicembre 2009, in vigore dal 21 dicembre prossimo, concede la protezione a livello europeo alla denominazione “aglio bianco polesano”, che potrà essere utilizzata soltanto dall’aglio prodotto in Polesine, secondo uno specifico disciplinare, che collega la coltura al territorio e alla lavorazione tradizionale. L’aglio Dop sarà riconoscibile dal marchio europeo, un cerchio rosso bordato di giallo. Sono finite le possibilità di imitazione e di frode al consumatore.

"E’ un traguardo importante – commenta Claudio Salvan, produttore e presidente della coop “Il Polesine”, associata a Coldiretti – che premia il tempo e le energie che i produttori hanno speso per questo obiettivo fin dal 2004, quando si è partiti con la presentazione della prima documentazione al ministero per le Politiche agricole".

"La protezione europea – prosegue Salvan – garantisce una seria etica comportamentale da parte dei produttori della zona del disciplinare, che si traduce in qualità e salubrità del prodotto. Ma è anche il punto di partenza per riorganizzare la produzione attorno ad un piano di marketing che promuova e faccia conoscere il prodotto ai consumatori, affinché lo possano scegliere e ricercare".

"Dal punto di vista del consumatore – conclude Salvan – l’ottenimento della Dop significa che, a partire dalla prossima campagna produttiva, il consumatore potrà esigere di acquistare aglio col marchio Dop, con la certezza che è effettivamente coltivato in Polesine, nel rispetto di tutte le normative di produzione del disciplinare".

SCHEDA

LA TRADIZIONE

La protezione del nome che rimanda ad un origine certa, la Dop appunto, è stata possibile per l’aglio bianco grazie al lungo legame col territorio polesano, dove si sono sviluppate tecniche di produzione che comprendono la selezione dei bulbi per la semina dell’annata successiva e la lavorazione manuale del prodotto estirpato.

Storicamente la presenza della coltivazione dell’aglio nella rotazione aziendale è rilevata fin dal XVI secolo. La coltura ha assunto rilevanza nell’evoluzione dell’ordinamento colturale delle aziende di dimensioni medio piccole dell’area Dop. Anche per la commercializzazione l’aglio polesano ha visto nei secoli nella piazza di Rovigo un punto di riferimento, come riportato nell’Archivio storico della Camera di commercio di Rovigo.

SCHEDA

LA COLTURA

L’aglio bianco polesano è una pianta con bulbi di colore bianco brillante uniforme data l’assenza di striature di altro colore, di forma regolare e compatta, leggermente appiattiti nel punto di inserimento dell’apparato radicale. Le foglie, lanceolate e strette hanno una colorazione verde/azzurra.

Il bulbo deve essere di forma rotondeggiante - regolare con un leggero appiattimento della parte basale, di colore bianco lucente, ed esente da fitopatologie. La Dop è ottenuta con l’ecotipo Bianco Polesano e la varietà Avorio.

Zone di produzione dell’area Dop: Adria, Arquà Polesine, Bosaro, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Ceregnano, Costa, Crespino, Fiesso Umbertiano, Frassinelle, Fratta, Gavello, Guarda Veneta, Lendinara, Lusia, Occhiobello, Papozze, Pettorazza, Pincara, Polesella, Pontecchio, Rovigo, S. Bellino, S. Martino di Venezze, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Villanova Marchesana.

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