Cresce l’occupazione in Provincia di Venezia
E’ soprattutto la piccola impresa a sostenere l’occupazione: nelle imprese da 1 a 9 dipendenti, si assesta nel + 2,9% ( a fronte del 2,5% del 2005). Buona propensione ad assumere anche da parte delle imprese da 10 a 49 occupati,con un saldo di +2,1% contro l’1,3% dello scorso anno. Saldo negativo, invece, per le aziende sopra i 50 dipendenti. “Questo perché le imprese piccole hanno una struttura più flessibile e sono organizzate diversamente dal punto di vista sindacale” ha detto Romano Tiozzo, Segretario Generale della Camera di Commercio di Venezia.
Per quanto concerne i settori economici, i settori trainanti sono: i servizi, soprattutto quelli alla persona (1.360 posti di lavoro, per un saldo dell’1,3%), ma anche l’industria, con 1.010 assunzioni in più, l’1,4% rispetto allo scorso anno. E’ il settore delle costruzioni a far la parte del leone (+3%), mentre il turismo, dopo l’impennata degli anni precedenti, registra ora un calo (-0,2%).
Per quanto riguarda il tipo di contratto, le assunzioni a tempo determinato sono il 52,4%, a fronte delle assunzioni a tempo indeterminato (il 37,2%).
Inoltre, le imprese veneziano ricercano sempre più laureati, ma soprattutto diplomati. La richiesta di lavoratori in possesso del titolo di studio secondario, infatti, aumenta di quasi 1560 unità rispetto al 2005, ma anche i laureati continuano a crescere in termini assoluti: se nel 2005 erano 600 (il 5,7% del totael), quest’anno saranno 860 ( il 6,3%). Però le aziende ritengono comunque fondamentale la formazione interna. “Ancor più delle scuole e delle università, è questo il vero modo per inserire le persone all’interno delle aziende, quindi nel mondo del lavoro” ha affermato Tiozzo.
Si è registrata una controtendenza: rispetto agli anni scorsi, le imprese veneziane sono sempre più orientate ad assumere persone dai 30 anni in su: nel 2006 solo il 13,5% dei nuovi posti di lavoro è riservato a persone con meno di 24 anni (nel 2005 erano il 15,1%).
Per quanto riguarda, invece, il sesso dei lavoratori, per il 37% degli imprenditori veneziani intervistati è indifferente il genere del futuro dipendente. La preferenza per i lavoratori di sesso maschile giunge al 42,6%, mentre quella per le lavoratrici risulta del 20.4%.
C’è comunque un denominatore comune. “A prescindere dal lavoro svolto, è richiesta da tempo la conoscenza delle lingue e dell’informatica” ha detto Tiozzo.
Un ultimo accenno ai lavori extracomunitari che le imprese veneziane sarebbero disposte ad assumere. “La mano d’opera proveniente dagli immigrati rimane sempre indispensabile” ha affermato Tiozzo, anche se, dopo il picco del 2003 (5.167 unità, il 39,35 del totale), questa tendenza sembra essersi ormai ridimensionata: 3.974 nel 2004, 3.537 nel 2005, 3.760 quest’anno.