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La ricchezza delle famiglie crolla

17/12/2009
Le famiglie hanno visto svanire tra il 2007 e il 2008 qualcosa come l’1,9% della loro ricchezza a prezzi correnti. Come dire, 161 miliardi di euro andati in fumo in un anno. E’ quanto rileva il Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia, secondo cui ad incidere maggiormente sono stati il fortissimo calo dell’attività finanziaria (-8,2%), una crescita delle passività (+3%), poco compensata dalle attività reali – vedi immobiliare – che comunque ha visto una espansione del 3% (più lenta rispetto al passato).

Dal Bollettino si evince un calo del -5% della ricchezza delle famiglie, con una perdita di oltre 430 miliardi di euro nel solo 2008.

Tra le voci più importanti ci sono i capital gains, che nel 2008 sono stati negativi per circa 521 miliardi di euro, "principalmente per effetto della forte contrazione dei corsi azionari avvenuta nel corso dell’anno". Invece il risparmio delle famiglie è risultato positivo e pari a circa 88 miliardi di euro.

L’Italia si conferma il paese della diseguaglianza, dove "la distribuzione della ricchezza è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione: molte famiglie detengono livelli modesti o nulli di ricchezza mentre all’opposto poche dispongono di una ricchezza elevata". Per dirla in numeri, "nel 2008 la metà più povera delle famiglie italiane deteneva il 10% della ricchezza totale, mentre il 10% più ricco deteneva il 44% della ricchezza complessiva".

Aumenta inoltre il peso del mutuo immobiliare sull’indebitamento delle famiglie, mutuo che ormai rappresenta il 40% dell’indebitamento totale di un nucleo familiare.

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