Fondi UE sviluppo rurale anche a Piemonte, Liguria e Veneto
In gennaio ci saranno nuove decisioni per le altre regioni. Intanto, per il Piemonte i 41,7 milioni di euro stanziati ora sono ripartiti tra gli interventi nel settore lattiero-caseario, che ottiene la busta più grande (11,1 milioni di euro), poi la gestione delle risorse idriche (10,9), lotta ai cambiamenti climatici (8,9 milioni), tutela della biodiversità (5,5), le infrastrutture per la banda larga (4,7) e infine le energie rinnovabili (600.000 euro).
La Liguria avrà nove milioni di euro ripartiti tra tutela della biodiversità (3 milioni e mezzo di euro), gestione delle risorse idriche (2,4 milioni), lotta ai cambiamenti climatici (1,4), banda larga (1,3) e le energie rinnovabili, con mezzo milione.
Infine, il Veneto. In totale sono 47,4 milioni, tra settore lattiero-caseario (19,1 milioni), cambiamenti climatici (10,5), acqua (8,3), energia rinnovabile (5,7) e banda larga (3,9).
La commissaria europea per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel ha commentato: “L’attuale situazione economica e ambientale richiede interventi, non solo nelle città ma anche nelle campagne. A livello europeo abbiamo preso iniziative risolute e multiformi. Ora spetta agli Stati membri e alle regioni utilizzare questo denaro in maniera oculata.”
Nel periodo compreso fra ottobre e dicembre sono stati modificati 80 piani di sviluppo rurale, tra i quali quelli di Piemonte, Liguria e Veneto. I fondi aggiuntivi si possono usare nel settore agricolo e nel settore ambientale e nelle infrastrutture a banda larga per le zone rurali su biodiversità, gestione delle risorse idriche, lotta ai cambiamenti climatici e ristrutturazione del settore lattiero-caseario. Lo sviluppo delle infrastrutture a banda larga resta una priorità, con 350 milioni di euro supplementari.
Per la lotta ai cambiamenti climatici gli investimenti vanno a settori come l'agricoltura di precisione, la riduzione dell'uso dei fertilizzanti, un migliore stoccaggio del letame, il miglioramento dell'efficienza energetica grazie all'utilizzo di materiali da costruzione che riducono la perdita di calore, le pratiche di gestione del suolo, l'imboschimento, le misure di protezione dalle inondazioni costiere e dell'interno.
Sulla gestione sostenibile delle risorse idriche, le risorse vanno alle tecnologie per il risparmio idrico, le riserve idriche, le tecniche di produzione a basso consumo di acqua, gli impianti per il trattamento delle acque di scarico nelle aziende agricole e nei settori della trasformazione e della commercializzazione, la creazione di argini naturali e il recupero di zone umide.
Altro settore d'intervento, quello delle fonti energetiche naturali e rinnovabili: gli agricoltori europei potranno investire nella produzione di biogas a partire da rifiuti organici, nella produzione di energia rinnovabile da biomasse agricole o forestali e nelle colture energetiche perenni. Verrà intensificata la creazione in ambiente rurale di infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile utilizzando biomassa, energia solare ed eolica e fonti di energia geotermica.
Sulla biodiversità, si interviene sulla conservazione della diversità genetica, la produzione integrata e biologica, le modifiche nell'uso del suolo, la costruzione/gestione di biotopi/habitat e la creazione di zone di prateria.
Infine, per il settore lattiero-caseario gli investimenti degli Stati riguarderanno, fra l'altro, i miglioramenti della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti, vari tipi di sostegno agli investimenti connessi alla produzione lattiera (incluso il sostegno per il rispetto delle norme comunitarie recentemente introdotte) nonché l'innovazione.
Solo un ridotto numero di programmi di sviluppo rurale resta ancora da modificare. L'approvazione di tali modifiche dovrebbe quindi avvenire nel corso della prossima riunione del comitato per lo sviluppo rurale, prevista per gennaio 2010.
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