L'Europa contro la pesca illegale
La nuova disciplina comprende tre regolamenti distinti legati fra loro: uno di contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata; uno sulle autorizzazioni di pesca per la flotta dell'UE operante al di fuori delle acque comunitarie, e l'ultimo che istituisce un sistema di controllo per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca.
L'attività della pesca illegale e non controllata frutta annualmente un giro d'affari di 10 miliardi di euro, facendone la seconda fonte di prodotti ittici a livello mondiale. I 27 Stati europei costituiscono per gli operatori della pesca illegale un mercato attraente, caratterizzato da un'elevata domanda di prodotti di qualità e dalla possibilità di riciclare facilmente, ad esempio attraverso la trasformazione, le catture illegali, a causa dell'assenza di meccanismi che consentano di tracciare i prodotti e di identificare i pescherecci.
Il nuovo regolamento prevede la certificazione e la rintracciabilità dell'origine di tutti i prodotti della pesca marittima commercializzati nell'UE; in questo modo si eviterà che siano introdotti nel mercato UE prodotti provenienti da attività illegali. Un regime globale di certificazione delle catture garantirà in ogni fase della filiera, dalla rete al piatto, la rintracciabilità del pescato catturato, sbarcato, immesso sul mercato e commercializzato. Inoltre il regolamento estende la responsabilità dei cittadini dell'UE, che possono essere perseguiti nel paese di appartenenza per le violazioni commesse in qualsiasi parte del mondo.
Finora le sanzioni applicate ai trasgressori variavano da un paese all'altro, con effetti negativi sulla concorrenza nel settore, che com'è noto viene gestito attraverso una politica comune a livello europeo. D'ora in poi ogni infrazione sarà punita con la medesima sanzione in tutto il territorio dell'UE, a prescindere dalla nazionalità o dallo Stato di bandiera dell'operatore. Inoltre, il nuovo regolamento introduce un sistema a punti per le violazioni gravi, in base al quale ai trasgressori si potrà addirittura togliere la licenza di pesca.
Compiacendosi per l'entrata in vigore della nuova normativa, il commissario europeo per la pesca, Joe Borg, ha dichiarato: "C'è stato un tempo in cui una minoranza di pescatori privi di scrupoli riteneva di poter interpretare le norme a propria guisa, o addirittura di poterle violare, e di farla franca. La nuova disciplina sul controllo della pesca pone fine a tutto questo".
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