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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Emergenza allagamenti: consorzi di bonifica in prima linea

14/01/2010
I Consorzi di Bonifica della Toscana sono stati in prima linea contro l’emergenza allagamenti, ma molti sono i progetti ancora nel cassetto a causa dei mancati finanziamenti. Dal 23 dicembre scorso, impianti, uomini e tecnologie dei Consorzi toscani sono stati ininterrottamente in azione per gestire l’emergenza legata alle precipitazioni eccezionali che hanno interessato varie zone della Toscana, a causa della combinazione fra piogge eccezionali, nevicate e repentini cambiamenti climatici. Il lavoro è stato particolarmente intenso per i tre Consorzi che si sono trovati a gestire vere e proprie emergenze, con allagamenti, cedimenti degli argini e tracimazioni: il Consorzio Versilia Massaciuccoli, dove si è verificata la rottura dell’argine del fiume Serchio; il Consorzio Auser-Bientina, che ha fronteggiato a sua volta la rotta del fiume Serchio, l’alluvione della Lucchesia e dell’Oltreserchio; il Consorzio Ombrone Pistoiese Bisenzio che ha operato sull’Ombrone e sui corsi d’acqua minori nell’area pratese e pistoiese; successivamente è stato interessato anche il Consorzio area grossetana. Ma l’impegno è stato grande in tutti i 13 Consorzi di Bonifica associati all’Urbat e negli 8 Consorzi interregionali. Notte e giorno sono state interessate 2302 opere idrauliche e casse di espansione per il contenimento delle acque, oltre 60 impianti idrovori e tantissimi tecnici e operai, su un totale di 10.951 chilometri di canali. Solo così è stato possibile gestire al meglio precipitazioni ed eventi che potevano avere effetti ben più devastanti.

Un lavoro, quello dei Consorzi di Bonifica toscani, che è stato pubblicamente riconosciuto anche dal vicecapo della Protezione civile nazione Bernardo De Bernardinis, al di là degli attacchi politici strumentali su allagamenti e problemi peraltro relativi a corsi d’acqua non di competenza dei Consorzi.

Se il lavoro di questi anni ha dato i suoi frutti, molto resta comunque da fare. I Piani di manutenzione straordinaria (Pms) elaborati dai Consorzi su richiesta della Regione evidenziano che occorrerebbero qualcosa come 665 milioni di euro per risistemare il reticolo e le opere. La Regione, nel programma di interventi straordinari 2007-2009, ha erogato ai Consorzi 9 milioni di euro, il che equivale all’1,3% del fabbisogno segnalato con i Pms. Vanno poi considerati i danni subiti dai Consorzi di Bonifica a causa della recente ondata di maltempo per circa 60 milioni di euro.

I Consorzi di Bonifica concordano pienamente con quanto detto dal sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, e dal presidente della giunta regionale Claudio Martini: è maturo il tempo per un programma straordinario di assestamento idrogeologico dell’intero territorio regionale, che tenga conto dell’uso del suolo e del suo sviluppo compatibile con le nuove tendenze meteorologiche.

"Mentre la gente cerca con tutte le proprie forze di riprendere la normalità, dopo gli allagamenti delle scorse settimane – dichiara il presidente dell’Urbat, Fortunato Angelini - si assiste ancora una volta allo sciacallaggio verso i Consorzi di Bonifica, al tentativo di addossare a questi enti le responsabilità del dissesto idrogeologico. Affermo con estrema tranquillità che i Consorzi di Bonifica fanno il proprio dovere e spendono bene le poche risorse che hanno. Tutto può essere migliorato, ma quella di questi giorni è solo una squallida speculazione politica sui drammi di tante famiglie. Respingiamo con sdegno le affermazioni sulla scarsa o mancata manutenzione dei corsi d’acqua. I Consorzi di Bonifica, attraverso la loro associazione regionale, incontreranno il 20 gennaio il presidente della Regione e l’assessore alla difesa del suolo. Dopo aver passato giorni nel fango e nell’acqua con cittadini, amministratori, volontari e protezione civile, è venuto il tempo di fare il punto e di assumere ognuno le proprie responsabilità, nessuno escluso, dal Governo nazionale, a quello regionale, affinché vengano stanziate adeguate risorse per fronteggiare la grave situazione idrogeologica del nostro territorio, affrontando decisamente e organicamente la riforma della “difesa del suolo” con la consapevolezza e volontà di dare a questa materia l’attenzione che merita, individuando più chiaramente le competenze per semplificare e snellire le procedure. I Consorzi di Bonifica toscani sono disponibili ad assumersi impegni e responsabilità che vadano in questa direzione".

"In linea con quanto affermato – ha chiosato Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni - da tempo l’ANBI evidenzia la necessità di un Piano straordinario, a livello nazionale, per la manutenzione e l’adeguamento della rete di scolo idrico, gestita dai Consorzi di bonifica. Sono state indicate necessità complessive per circa 3 miliardi di euro: 971 milioni per sistemazioni e miglioramenti; 2170 milioni per nuove opere idrauliche. Gli enti consortili hanno progetti immediatamente cantierabili, che diverrebbero un utile volano per l’occupazione oltre che uno strumento fondamentale per lo sviluppo del Paese."

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