Fiumi e laghi veneti: migliora lo stato ambientale
L’inquinamento organico, dovuto a scarichi civili o ad attività agro-zootecniche, nel 2008 è diminuito rispetto agli anni precedenti. Lo stato ambientale si classifica su cinque livelli da pessimo a elevato, il 70 per cento delle stazioni di monitoraggio ARPAV presenta un punteggio corrispondente allo stato ‘elevato’ o ‘buono’, solo il 2 per cento ricade nella classe ‘scadente’ e nessuna si guadagna la classe ‘pessima’. Dove sono ancora in atto, le alterazioni dei corsi d’acqua sono dovute principalmente ad azoto nitrico, ammoniacale e batteri Escherichia coli legati alla presenza di scarichi civili trattati in modo insufficiente o alle attività zootecniche. La contaminazione batterica può costituire un problema per la balneazione o l’irrigazione. I bacini fluviali che presentano livelli di inquinamento più significativi sono nel Veneto centro-meridionale, come il Fratta Gorzone, il Fissero-Tartaro-Canalbianco, il Bacchiglione.
Per quanto riguarda i laghi l’evoluzione dello stato ambientale nel periodo 2001-2008 mostra una tendenza all’incremento del numero dei laghi in stato ‘buono’. Nel 2008 la maggior parte di quelli in provincia di Belluno presenta uno stato ambientale ‘buono’ ad eccezione di Centro Cadore e Alleghe che ricadono nella categoria ‘scadente’ a causa dei parametri di trasparenza, clorofilla e fosforo totale mentre il lago di Santa Caterina si guadagna ‘sufficiente’. La bassa trasparenza è in genere dovuta ai limi sospesi portati dai fiumi e canali immissari. I laghi trevigiani, lago di Lago e Santa Maria, pur caratterizzati da limitata profondità e scarsi afflussi idrici estivi presentano nel 2008 uno stato ‘sufficiente’, registrando un miglioramento della qualità rispetto agli anni precedenti. Le tre stazioni del lago di Garda nel 2008 sono classificate in stato ‘buono’.
I programmi di lavoro di ARPAV nel 2010 saranno collegati al Piano di tutela delle acque approvato di recente dal Consiglio Regionale e all’implementazione della Direttiva europea sulle acque con il potenziamento dei monitoraggi degli elementi di qualità biologica. Verranno rilevati, in accordo con la Regione, non più solo gli organismi macroinvertebrati ma anche la vegetazione acquatica, il fitoplancton nei laghi e la fauna ittica. “Lo scopo – spiega Andrea Drago, direttore generale dell’Agenzia – è pervenire ad una classificazione molto più mirata ad un’ottica ecologica e non solo chimica dei corpi idrici, inoltre ci poniamo l’obiettivo di individuare in modo più accurato le fonti di pressione, come gli scarichi e il loro conseguente impatto sui corpi idrici in un’ottica di prevenzione ambientale ”.
Il rapporto 2008 sullo stato delle acque superficiali – corsi d’acqua e laghi relativo al 2008 è online nella sezione ‘acque’ del sito www.arpa.veneto.it .