"In Emilia Romagna, il sistema Bonifica per ora regge, ma e’ gia’ andato perso il 30% della produzione agricola. Ancora bloccati i primi 125 milioni di euro previsti dal Piano Irriguo Nazionale”
L’esempio dell’Emilia Romagna è illuminante perché, nonostante una situazione idrica fortemente critica, il sistema Bonifica riesce a dare risposte all’emergenza, ottimizzando l’uso dell’acqua disponibile, attivando azioni di solidarietà ed interconnessione tra Consorzi. A fini irrigui, industriali e ambientali si prevede che, a fine stagione, saranno distribuiti oltre 1,3 miliardi di metri cubi d’acqua, su oltre 288.000 ettari, servendo 53.282 aziende agricole. Ciò nonostante, può già calcolarsi perduto circa il 30% della produzione agricola con evidenti danni al sistema economico.
In Emilia Romagna il Piano Irriguo Nazionale prevede un primo stralcio di finanziamenti per circa centoventicinque milioni di euro; avere la concreta disponibilità delle risorse necessarie ad avviare interventi necessari a limitare i danni di una possibile futura stagione siccitosa è una priorità per una regione, fortemente condizionata dall’emergenza Po, per la quale sono altresì necessari una effettiva governance di tutto il bacino padano, un modello di gestione delle acque che superi gli attuali squilibri a favore dei gestori della fascia alpina, una politica infrastrutturale di medio periodo che assicuri stabilità alla quota di magra del fiume, garantendo il pieno funzionamento degli impianti idraulici”.
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