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Toscana, zona alluvionata: tolti finora 160 cm di acqua

26/01/2010
Toscana, zona alluvionata: tolti finora 160 cm di acquaContinua a scendere l’acqua del nuovo lago, quello originato dall’alluvione di Natale, per effetto della rottura dell’argine destro del fiume Serchio all’altezza di Nodica, nel pisano. Ad oggi sono stati tolti 160 centimetri di acqua dalla zona alluvionata, che è passata da +77 a - 83 cm sul livello del mare.

“Lavoriamo continuamente e con estrema attenzione – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli Fortunato Angelini – per impedire il collasso degli argini del Lago e del canale Barra, entrambi intrisi d’acqua, cosa che sarebbe assai grave”. Le indicazioni di quanta acqua togliere al giorno arrivano da uno studio sulla stabilità e la qualità degli argini condotto dal team del Prof. Lo Presti dell’Università di Pisa, che il Consorzio ha subito inaricato per decidere come operare al meglio senza correre rischi inutili. L’incarico oltre agli argini del Lago è stato esteso anche agli argini della Barra e da due giorni è stato dato il via libera di raddoppiare la velocità potendo togliere dai 5 cm iniziali, ai 10 cm al giorno.

Per procedere più velocemente il Consorzio ha trasferito le due pompe idrovore mobili, prestate da un consorzio di bonifica del Veneto, dal canale Burlamacca alla zona alluvionata. Le idrovore e il generatore sono state piazzate vicino all’impianto idrovoro di Vecchiano, che è stato allagato ma recuperato progressivamente. Sono inoltre in funzione ancora una serie di pompe mobili alimentate da trattori, posizionate lungo la via Traversagna, sul canale Barra e nei punti strategici e utili per facilitare le operazioni.

“La vera salvezza è stato l’impianto idrovoro della Bufalina che fino ad oggi ha scolmato 27 milioni di metri cubi d’acqua – conclude Angelini – senza questo impianto, che lavora ininterrottamente dal 22 dicembre, gli scenari oggi sarebbero ben diversi. Sicuramente il lago avrebbe tracimato e l’acqua invaso i bacini di Quiesa, Massarosa e Montramito”.

In foto: lo spostamento delle due pompe venete

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