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Riqualificazione energetica: 31/12/10 scadono agevolazioni

29/01/2010
Il comparto delle costruzioni resta tra i grandi malati dell’ economia veneta. Almeno per quanto riguarda il settore artigiano. La conferma viene dai dati consuntivi per il 2009 di Ceav e Ceva, le due Casse Edili che fanno capo a Confartigianato e Cna. L’anno scorso il numero delle aziende iscritte (lo sono, in base ai contratti di categoria, tutte quelle con dipendenti) è calato dell’ 8,95% sul 2008. Ancora più marcato il calo dei lavoratori, meno 9,88%, mentre le ore lavorate sono scese addirittura del 14,86%. Ancor più brusca la frenata delle aziende artigiane iscritte in Camera di Commercio. Per la prima volta dopo 14 anni di continua crescita, il saldo tra nuove nate e cessate nel corso del 2009 è risultato negativo. E di molto -1.253 aziende pari ad un calo del 2,1%. Maggiormente penalizzate le costruzioni di edifici (-3,9%) mentre calano solo del 1,6 per cento gli installatori di impianti.

E’ la temuta certificazione a consuntivo di una situazione, molto grave, che le “congiunture” annunciavano già da questa estate e per la quale non si vedono nel breve periodo soluzioni. “Ma la cosa più grave –commenta Paolo Fagherazzi, presidente regionale degli edili della Confartigianato- è che le imprese stanno esaurendo via via le risorse per sopravvivere. Adesso rischiamo che molti debbano chiudere, tornando magari al lavoro autonomo, per mancanza di lavoro”. Insomma, è in forse il processo di crescita del settore, che prima della crisi aveva visto crescere la percentuale di srl e aumentare aziende e addetti. “I dati sono eloquenti, e dicono che l’anno scorso gli investimenti nell’edilizia residenziale sono crollati in Veneto di oltre 19 punti, mentre per l’edilizia non residenziale siamo scesi di 16 punti –spiega Fagherazzi- Gli investimenti del genio civile sono scesi del 6%, e anche le manutenzioni straordinarie hanno registrato una flessione del 5,4%. Intanto, purtroppo gli effetti positivi delle norme per l’aumento di volume delle case non si sono ancora manifestati. E adesso la Legge Finanziaria ha anche abolito (a partire da gennaio 2011) il contributo del 55 per cento in tre anni sugli interventi di qualificazione energetica, lasciando in vigore solo la detrazione del 36% in dieci anni. Così si aggraverà ancora la situazione, perché si fermerà l’unico ramo di attività ancora trainante, quello del risparmio energetico”.

“Il mancato rinnovo sulla detrazione del 55% -precisa Fagherazzi- comporterà sicuramente entrate inferiori per il fisco con conseguenti nuove aperture al lavoro nero. Inoltre non si considera l’effetto dirompente che questa mancata proroga porterà al “piano casa” regionale che rischia di essere “azzoppato” proprio nel momento in cui dovrebbe entrare nella fase di massimo utilizzo. Una dimenticanza che ci costerà cara dato che nel 2010, le previsioni sono per un ulteriore peggioramento della situazione, con un calo complessivo degli investimenti del 3,5%, che si sommerà al crollo del 2009”.

“Mi sento –conclude Fagherazzi- di fare un appello ai cittadini veneti affinché approfittino quest’anno del piano casa e non attendano il 2011.”

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