Rimborsi Ulss: non ci sono soldi per pagare le farmacie
Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto (1.200 farmacie nelle sette province) lancia l’allarme sulla carenza di liquidità delle strutture pubbliche: un problema che rischia di compromettere la solidità economica di molte farmacie».
«In modo particolare quelle rurali - sottolinea Alberto Fontanesi, presidente Sunifar, l’Unione regionale delle farmacie rurali - vero presidio sanitario sul territorio».
«Le farmacie rischiano di entrare in crisi perché - prosegue Bacchini - devono necessariamente pagare i fornitori e gli stipendi del proprio personale, normalmente con una parte considerevole della cifra che viene loro erogata come rimborso dalle Ulss. Senza il rientro di quelle somme la situazione diventa critica; alcune farmacie, soprattutto quelle rurali, coprono infatti l’80% di fatturato con il Sistema Sanitario Nazionale. Come presidente di questa associazione sono molto preoccupato per la situazione in atto e soprattutto contrariato per la totale incertezza in cui siamo stati lasciati, nonostante il nostro servizio all’utenza non sia mai venuto meno».
Causa della carenza di liquidità delle Ulss locali la mancata approvazione del bilancio preventivo 2010 da parte della Regione Veneto: «Le Ulss locali si stanno preoccupando esclusivamente di pagare gli stipendi dei lavoratori alle loro dirette dipendenze – aggiunge Marco Bacchini -.
Chiediamo quindi alla Regione Veneto e alle Ulss una risposta chiara in merito al rimborso, se esso arriverà quindi dai fondi del Bilancio 2010 o da un esercizio provvisorio. Importante a questo punto anche avere una previsione della tempistica per consentire ai farmacisti di gestire al meglio questo gap emergenziale».
Ufficio stampa Federfarma Veneto