Aumenti irrisori delle pensioni (+0,7%)
Qualche esempio? Se nel 2009 l’importo mensile della pensione (trattamento minimo) era di euro 457,75, da quest’anno sarà di 460,95 euro. Gli assegni vitalizi passano da 260,91 euro al mese a 262,74; le pensioni sociali passano da 336,78 euro al mese a 339,14 euro. Infine, l’importo mensile degli assegni sociali nel 2009 era di 408,65 euro, nel 2010 diventa di 411,51 euro.
Tutto ciò ha provocato forti preoccupazioni in sede Anap.
Abbiamo avanzato da diverso tempo –osserva De Pellegrin la proposta di trovare un nuovo paniere che tenga conto dell’effettivo potere di acquisto dei pensionati. Nonostante le promesse però, non è stata per il momento tradotta in legge”.
La percentuale dello 0,7% è stata calcolata, come sempre, in via provvisoria tenendo conto dell’andamento del costo della vita nel periodo 1° gennaio/30 settembre 2009. Quella definitiva sarà determinata nel corso del 2010. Qualora la percentuale effettiva risulti più elevata, con la rata di gennaio 2011 i pensionati recupereranno la differenza.
“Non ci resta che aspettare (e sperare) –conclude De Pellegrin- nel recupero di queste cifre tra un anno. Nel frattempo però deve essere data attuazione a provvedimenti non più dilazionabili. Ci aspettiamo risposte concrete per sostenere il potere d’acquisto dei pensionati, che tra l’altro in questo periodo di crisi si trovano a dover sostenere parenti non autosufficienti o figli disoccupati –altro che bamboccioni!-, attraverso un nuovo paniere e per il recupero dell’inflazione. Deve poi essere facilitato il lavoro dei pensionati attraverso adeguate agevolazioni fiscali e/o contributive. A tale proposito abbiamo sollecitato interventi dei nostri rappresentanti a livello nazionali».