La Commissione europea ha posto fine all’azione giudiziaria avviata nel 2008 nei confronti dell’Italia dopo aver constatato che le chiamate al numero unico europeo di emergenza 112 possono effettivamente essere trasferite ai servizi nazionali di emergenza competenti.

In numerosi Stati che fanno parte dell'Unione europea, e l’Italia è tra questi, i vari sistemi di risposta alle chiamate di emergenza come polizia, ambulanze e pompieri usano centralini distinti con numeri telefonici diversi. Ma secondo la normativa europea, tutti i Paesi hanno l’obbligo di garantire che le risposte e il trattamento delle chiamate al 112 siano efficaci quanto quelli delle chiamate agli altri numeri nazionali di emergenza. Nel 2008 la Commissione europea non aveva la certezza che in Italia i centralini del servizio di emergenza a cui arrivano le chiamate al 112 fossero in grado di trasferire il chiamante ai centralini degli altri servizi di emergenza richiesti. Per questa ragione l'esecutivo comunitario, che ha il compito di garantire la corretta applicazione di tutta la normativa europea, aveva iniziato la procedura giudiziaria nei confronti dello Stato italiano.

In risposta all’indagine, le autorità italiane hanno dimostrato che la Polizia di Stato, che di regola risponde alle chiamate al 112, trasferisce effettivamente le chiamate ai competenti servizi di emergenza, come richiede la direttiva europea sul servizio universale.

Il numero unico di emergenza per tutti i paesi dell’UE, il 112, è stato introdotto nel 1991 in aggiunta ai numeri nazionali di soccorso. Il 112 è ora operativo in tutti gli Stati dell’UE. Le disposizioni sul 112 sono state recentemente rafforzate.