Pianura del Brenta: emergenza idrica per la siccita’.
Ora ci si deve far bastare le cosiddette “portate fluenti”, cioè le acqua naturalmente provenienti dal fiume.
Si tratta di circa 22 metri cubi al secondo, contro i 37 di una normale stagione irrigua: siamo circa alla metà. E, nonostante tutto, è già qualcosa, perché altri Consorzi, anche confinanti – come il Medio Astico Bacchiglione – hanno già dichiarato sui giornali, da più di 10 giorni, di avere dovuto chiudere gli impianti irrigui. Invece nell’area servita dal Pedemontano Brenta finora il servizio irriguo è stato garantito al massimo regime, assicurando l’adeguato sviluppo delle colture agrarie.
Come fare, allora, per utilizzare questa poca acqua rimasta, minimizzando i danni per l’agricoltura?
Il Consorzio Pedemontano Brenta ha deciso – e non c’erano molte alternative – di prolungare i turni irrigui, facendo saltare a tutti gli utenti un turno, alternativamente. Si tratta, cioè, di chiudere alcune rogge (mantenendo i soli flussi vitali) e lasciare l’acqua nei restanti canali; dopo di che, finito il turno, le rogge che sono state chiuse verranno riaperte e, di conseguenza, verranno chiuse le altre.
Viene comunque mantenuto il flusso d’acqua per le utenze particolari che non possono rimanerne prive così a lungo, pena la perdita del raccolto, il che sarebbe veramente grave dopo tutto quello che si è fatto, nonostante le avverse condizioni climatiche, per arrivare fino a questo momento. Così, nonostante rientrino nel turno di chiusura, gli impianti pluvirrigui consortili sono tenuti in funzione, vista anche la loro caratteristica di minimo consumo idrico.
I numeri dell’eccezionale siccità di quest’anno parlano da soli: la pioggia è stata da gennaio a tutto luglio molto inferiore rispetto alla media; lo svaso del lago del Corlo è iniziato il 15 giugno, con 15 giorni di anticipo; oggi il livello idrico nel lago è molto basso, ed anche le popolazioni rivierasche stanno subendone le conseguenze negative. Inoltre in pianura la falda freatica, già interessata da anni da un calo generalizzato di livello, a Cittadella si è abbassata nei primi sei mesi del 2006 di altri 1,5 metri e mentre di solito con le irrigazioni tende a risalire (per effetto di infiltrazione dovuto alle irrigazioni stesse), nel mese di luglio non è scesa ulteriormente, ma non è nemmeno risalita, mantenendosi stazionaria. Molte risorgive si sono seccate; i pozzi irrigui d’emergenza sono in funzione continuativamente ormai da 45 giorni, con notevoli oneri energetici.
Ora stanno divenendo evidenti anche i problemi di carattere ambientale (morìe di pesci, problemi di qualità delle acque, minori produzioni idroelettriche), che le Associazioni dei pescatori e le Province segnalano, chiedendo di mantenere sia nel fiume che nelle rogge i flussi minimi vitali; ma la coperta è corta, l’acqua che il Consorzio rilascia sulla traversa a Bassano del Grappa sparisce nell’alveo del Brenta dopo alcune centinaia di metri.
Il Consorzio poteva forse apparire una Cassandra quando nel passato più o meno recente avvertiva del pericolo della siccità e chiedeva con forza alle Autorità superiori di realizzare nuovi significativi invasi, come il serbatoio del Vanoi; proposte finora condivise in termini generici, ma ancora nessun provvedimento concreto è stato emanato in tal senso.
“Una considerazione va alle grandi opere di accumulo dell’acqua”, afferma il Presidente del Consorzio, Danilo Cuman: “molti altri Paesi, anche europei, stanno realizzando importanti dighe, mentre in Italia questo sembra ormai quasi impossibile; bisogna però che si ammetta che senza la diga del Corlo oltre 30.000 ettari del nostro comprensorio quest’estate avrebbero perso il raccolto, mentre grazie a questo bacino l’hanno salvato”.
Per fronteggiare la limitatezza delle disponibilità della risorsa idrica per gli usi irrigui, causata dal proseguire dell’eccezionale andamento siccitoso di questa stagione, il Consorzio ha programmato delle misure straordinarie in deroga ai turni orari consegnati all’Utenza.
A partire, da martedì 1° agosto 2006 i turni orari irrigui per scorrimento delle rogge sottoelencate subiranno le seguenti variazioni:
IN SINISTRA F. BRENTA
L’irrigazione verrà sospesa per un turno completo nei canali:
Sollevamento Boschi - Sollevamento Cà Sette - Canale Orientale e derivate - Canale Ramo Unito e derivate - Canale Centrale e derivate - Canale Occidentale di Levante e di Ponente e derivate - Rosà e derivate - Balbi e derivate - Munara e derivate - Moranda e derivate.
L’irrigazione continuerà normalmente per un turno, nei seguenti canali e sarà invece sospesa per il turno successivo:
Bernarda e derivate - Dolfina e derivate - Remondina + Morosina e derivate - Trona e derivate - Michela e derivate - Michiela e derivate - Civrana e derivate - Vica e derivate - Molina - Cappella Brentellona e derivate
I Pluvirrigui di Cassola, Castion, Ramon, Rossano e Loria saranno regolarmente in funzione.
IN DESTRA F. BRENTA
L’irrigazione verrà sospesa per un turno completo nei canali:
Bocchetti derivati dal Canale Unico - Contessa e derivate - Uselin e derivate - Isacchina Inferiore e derivate e Tre Rami - Grimana Vecchia e derivate - Monte dei Pegni e derivate
L’irrigazione continuerà normalmente per un turno, nei seguenti canali e sarà invece sospesa per il turno successivo:
Canale Unico e derivate - Rezzonico e derivate - Molina Contarina e derivate
I Pluvirrigui di Nove, Marostica, Marchesane, Canola, Presina e collinare di Pianezze saranno regolarmente in funzione.
Se nel frattempo la situazione metereologica dovesse cambiare, verrà comunicato il rientro alla normalità.