C.E: istruzione e cultura al centro della sua azione
Nel mio ruolo di commissaria responsabile di un portafoglio così ampio ed importante intendo dare priorità alle azioni con cui possiamo portare benefici concreti ai cittadini e contribuire a un'Europa migliore.
Nel perseguimento degli obiettivi che illustro di seguito, mi impegno a lavorare a stretto contatto con le autorità nazionali e le associazioni della società civile, ascolterò attentamente tutte le parti in causa fin dalla prima formulazione delle mie politiche: sono convinta infatti che collaborando otterremo risultati più concreti, credibili e rappresentativi.
Le mie priorità
L'istruzione e la formazione sono al centro della strategia "Europa 2020" della Commissione per un'economia competitiva, verde e sostenibile. Le mie priorità seguono gli indirizzi politici di massima della Commissione per i prossimi 5 anni. In particolare gli sforzi si devono incentrare sugli obiettivi di migliorare le competenze e l'accesso a istruzione e formazione, con particolare attenzione alle esigenze del mercato, aumentare la mobilità a fini di studio e le opportunità per i giovani; e di promuovere l'espressione culturale e la creatività per tutti.
Istruzione
Nel settore dell'istruzione, servono miglioramenti al nostro sistema educativi, così come nel campo della ricerca e dell'innovazione, per contribuire a realizzare i grandi obiettivi dell'UE: aiutare l'Europa ad essere concorrenziale su scala planetaria; preparare i giovani al moderno mercato del lavoro; fronteggiare le conseguenze della crisi economica.
Occorre cominciare dagli allievi più giovani, in particolare mediante una migliore formazione degli insegnanti, che sono impegnati in prima persona a preparare i nostri ragazzi alla vita. Standard più elevati aumenteranno anche il valore intrinseco dell'istruzione dei nostri figli.
Mi adopererò per raggiungere almeno i seguenti obiettivi: ridurre di almeno il 15% l'abbandono scolastico (1 ragazzo su 6); aumentare di almeno il 20% le competenze scolastiche dei quindicenni con scarse capacità di lettura; offrire occasioni di qualificazione per 80 milioni di cittadini europei poco o per nulla qualificati.
Incoraggerò le politiche volte a ridurre l'abbandono scolastico e avanzerò proposte che consentano di migliorare le politiche in materia di occupabilità, apprendimento delle lingue e mobilità a fini di studio.
L'istruzione superiore è un altro fattore cruciale per migliorare le competenze. Nonostante i progressi concreti ottenuti con le riforme del processo di Bologna, non sono molte le università europee in cima alla classifica mondiale, e dobbiamo fare in modo che ci arrivino.
M'impegnerò per modernizzare e rendere più dinamico il settore dell'istruzione superiore, affinché l'Europa diventi una delle destinazioni preferite dagli studenti e dai ricercatori. Aiuteremo l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) a diventare il fiore all'occhiello della futura Europa della conoscenza. Le azioni Marie Curie contribuiranno a creare lo Spazio europeo dell'istruzione superiore e della ricerca, affinché il sapere, come i ricercatori e gli studenti che lo generano, possa circolare liberamente oltre le frontiere, stimolando l'innovazione in tutta Europa.
Il programma Erasmus è stato un vero successo, ma voglio fare di più per promuoverlo, migliorandone il finanziamento e la qualità: non siamo ancora abbastanza vicini all'obiettivo di 3 milioni di studenti Erasmus entro il 2012, e la partecipazione sta calando in un terzo dei paesi aderenti al programma.
Erasmus Mundus, che sostiene gli scambi tra le istituzioni accademiche dell'UE e del resto del mondo, è diventato simbolo di integrazione e contatti in tutto il pianeta: lo porterò avanti con convinzione, per dare sempre più visibilità all'istruzione superiore europea nel mondo.
Per fare tutto questo lavorerò in stretto contatto con le autorità nazionali: dobbiamo mettere a punto metodi per affrontare insieme le sfide comuni. Chiederò inoltre che l'Unione europea assegni maggiori risorse a questo settore.
Come mostrano i programmi dell'UE, studiare all'estero è un metodo molto efficace per aumentare le competenze (anche linguistiche) e l'occupabilità e per aprire le menti a culture diverse. Sto pensando a un quadro per l'iniziativa "Youth on the Move" dell'estate 2010 e proporrò al più presto un programma per realizzarla, al fine di promuovere la diversità, il dialogo interculturale e l'apprendimento delle lingue.
Cultura
Lavorerò per creare un contesto favorevole alla creatività, all'innovazione e all'espressione culturale. Incoraggerò l'industria culturale e creativa, che rappresenta il 2,6% del PIL europeo, per spronare l'innovazione e la crescita. Nel 2010 dovrà uscire un Libro verde per meglio orientare l'azione europea e nazionale nel settore.
Presenterò presto una proposta di contrassegno del patrimonio europeo, per dare visibilità ai siti che incarnano gli ideali europei promuovendo così un senso di identità e appartenenza all'Europa.
Farò tesoro dei successi del programma MEDIA, che aiuta a far conoscere la cultura europea nel mondo sostenendo finanziariamente la produzione e distribuzione di film europei e la relativa formazione: vorremmo promuovere un'industria d'importanza mondiale, che ci porti crescita e posti di lavoro. Un'attenzione particolare dovrà essere riservata alle tecnologie digitali e alla loro applicazione cinematografica.
Per quanto riguarda i diritti d'autore, insieme agli altri membri della Commissione lavorerò per una nuova agenda digitale volta a conciliare due esigenze fondamentali per la diversità: aprire un accesso più ampio alla cultura e remunerare adeguatamente gli artisti. Più in generale, vorrei che le priorità culturali entrassero a far parte di tutte le politiche dell'UE.
Multilinguismo
Conoscere le lingue è utile sia nella vita sociale che in quella personale, apre la mente e aiuta a capire la diversità culturale, che è parte integrante della ricchezza dell'Europa. Dobbiamo sostenere non solo le 23 lingue ufficiali dell'UE, ma anche le sue 60 lingue regionali e minoritarie.
Uno dei miei impegni principali sarà promuovere l'apprendimento delle lingue fin dalla più giovane età: bisogna che ogni cittadino europeo parli almeno due lingue straniere in aggiunta alla propria. La conoscenza delle lingue migliora le prospettive di lavoro, la comunicazione e l'intercomprensione, in Europa e nel mondo.
Sport
Lo sport non si trova nella denominazione ufficiale del mio portafoglio, ma io lo considero parte importante delle mie attività: studieremo come esercitare al meglio le nuove competenze che il trattato di Lisbona attribuisce all'Europa nel settore sportivo. L'importanza dello sport per istruzione, formazione, integrazione e salute è immensa, senza dimenticare l'economia.
Lavorerò in stretto contatto con le associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche, in particolare per promuovere il fair play; combattere il doping; proteggere i giovani sportivi, sia dilettanti che professionisti; combattere il razzismo e la violenza; promuovere lo sport per tutti, affinché gli europei abbraccino uno stile di vita sano dalla prima infanzia fino alla terza età.
Androulla Vassiliou
Commissaria europea per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù
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