112, numero di emergenza europeo, ma pochi europei lo sanno
In Italia, così come in Grecia e nel Regno Unito, meno del 10% dei cittadini è consapevole dell’esistenza del 112, il dato più basso di tutta l’UE. In media, solo un cittadino europeo su quattro è in grado di indicare il 112 come il numero da chiamare in tutta l’UE in caso di emergenza. Invece, nella Repubblica ceca, in Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Finlandia più della metà della popolazione conosce il 112.
Per garantire il buon funzionamento del numero 112, la Commissione europea ha avviato procedimenti nei confronti di 14 Stati che non avevano messo a disposizione la funzione di localizzazione del chiamante: 13 procedimenti sono ora stati archiviati dopo l’adozione di misure correttive. L'unico ancora in corso riguarda l’Italia.
Il numero può essere chiamato gratis da qualsiasi telefono, fisso o cellulare. Risponde un operatore che provvede a chiedere l'intervento della polizia, dei vigili del fuoco o di un'ambulanza. Il sito web della Commissione sul 112 (www.ec.europa/112) è in sei lingue, italiano incluso. Il sito italiano di riferimento è www.carabinieri.it/Internet/112.
La "giornata del 112" si è appena tenuta in tutta Europa. La Commissaria europea per l’agenda digitale, Neelie Kroes, ha così dichiarato: “Un numero unico di emergenza europeo serve solo se i cittadini lo conoscono. In questa giornata europea del 112 invito le autorità nazionali a fare di più per informare i loro cittadini riguardo al 112, un numero che può salvare delle vite”.
La lingua continua a rappresentare un problema. Un cittadino su dieci ha difficoltà a comunicare in un’altra lingua se chiama il 112 all’estero, anche se gli Stati sostengono che le centrali operative del 112 sul loro territorio riescono a gestire le chiamate almeno in inglese.
La riforma delle norme europee in materia di telecomunicazioni ha rafforzato l'utilizzo del 112, in particolare per quanto riguarda la possibilità di fornire più rapidamente informazioni sulla localizzazione del chiamante alle autorità che devono intervenire nell’emergenza, la sensibilizzazione, soprattutto per chi viaggia, l’estensione degli obblighi di accesso ad alcuni tipi di fornitori di telefonia via internet e l’accesso agli utenti disabili.