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Potenziare l'Agenzia UE per la gestione delle frontiere

25/02/2010
Potenziare Frontex, l'Agenzia dell'Unione europea per la gestione delle frontiere esterne e gestire meglio i fenomeni migratori. È questo il principale obiettivo della proposta appena fatta dalla Commissione europea, per assicurare il pieno rispetto dei diritti fondamentali delle persone durante le attività dell'agenzia e migliorare la sua capacità operativa nel sostenere gli Stati UE, in particolare quelli che sono in prima linea come l'Italia e gli altri Paesi mediterranei. Il compito principale di Frontex è il controllo delle frontiere: con la nuova proposta gli Stati dovranno mettere a disposizione dell’Agenzia più attrezzature e personale e questa potrà dirigere le operazioni di pattugliamento, insieme ai paesi dell'Unione. Frontex avrà inoltre la facoltà di prestare assistenza tecnica ai paesi extra UE, quelli da cui provengono i flussi migratori, e inviare funzionari di collegamento.

La Commissaria europea per gli affari interni, Cecilia Malmström, ha dichiarato: "La proposta di oggi spiana la strada a una maggiore solidarietà e a una migliore cooperazione tra i paesi UE. Potremo così affrontare meglio i problemi dell'immigrazione irregolare e della tratta di esseri umani, rafforzando nel contempo le garanzie per il pieno rispetto dei diritti umani. Confido che il Parlamento europeo e il Consiglio agiscano rapidamente per trasformare questa proposta in legge, di modo che l'Agenzia riceva le risorse umane e tecniche di cui ha bisogno". Con il Trattato di Lisbona l'immigrazione diventa di fatto una politica di competenza dell'Unione europea. D'altra parte, la Carta dei Diritti fondamentali diventa vincolante e rinforza la loro tutela.

La cooperazione tra i paesi dell’UE in materia di gestione dell'immigrazione attraverso l’agenzia ha sofferto in passato della mancanza di risorse e di un coordinamento insufficiente tra autorità nazionali. Frontex svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento di uno spazio europeo senza frontiere interne e aiuta i paesi dell’UE a coordinare le pattuglie aeree, terrestri e marittime alle frontiere.

Grazie alla proposta odierna, Frontex sarà in grado di fornire risorse tecniche e umane adeguate per le operazioni congiunte di pattugliamento alle frontiere. I paesi dell’Unione dovranno fare in modo che l’Agenzia possa disporre di un parco attrezzature, fatto anche di unità navali e aeree, e Frontex potrà dal canto suo acquistare gradualmente oppure prendere in locazione attrezzature proprie.

Tutte le guardie di frontiera che partecipano alle operazioni di controllo dovranno d'ora in poi essere formati sui diritti fondamentali delle persone, e ciò affinché sia certo che a tutti gli immigrati sia riservato un trattamento nel pieno rispetto di tali diritti, primo fra tutti il principio di non respingimento.

Migliorerà anche la capacità operativa perché vengono chiariti i ruoli rispettivi di Frontex e dei singoli Stati, fermo restando il principio per cui ogni Stato membro resta responsabile del controllo della sua sezione di frontiera esterna. La proposta introduce inoltre disposizioni specifiche riguardanti il piano operativo, la valutazione delle operazioni e i meccanismi di notifica degli incidenti.

Frontex continuerà a coordinare le operazioni congiunte di rimpatrio degli immigrati nei loro paesi di origine, garantendo che si svolgano nel pieno rispetto dei diritti fondamentali. Ad esempio, alle operazioni parteciperà un controllore indipendente che dovrà riferire alla Commissione europea sull'osservanza, da parte degli Stati, del diritto dell’UE e di un codice di condotta sui diritti umani. La proposta dovrà ora essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dai governi dei paesi dell’UE in sede di Consiglio.

Frontex è stata istituita nel 2005 per coordinare le operazioni di controllo degli Stati membri alle frontiere esterne dell'UE. Con sede a Varsavia, l’agenzia dispone di un organico di 220 persone e riceve annualmente dal bilancio dell’Unione una dotazione di 80 milioni di euro per coordinare la cooperazione tra le pattuglie nazionali di frontiera, provvedere alla formazione delle guardie di frontiera, accentrare i dati sulla sorveglianza provenienti dai paesi dell’UE e assistere gli Stati dell'UE nelle operazioni di rimpatrio congiunte.

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