Ogm: la patata è l'ortaggio più coltivato dopo pomodoro
E’ evidente che per la conformazione morfologica dei terreni e le dimensioni ridotte delle aziende che coltivano patate, non sarebbe possibile evitare in Italia le contaminazioni e sarebbe violata - precisa la Coldiretti - la sacrosanta libertà della stragrande maggioranza degli agricoltori e cittadini di avere i propri territori liberi da ogm. Va ricordato - riferisce la Coldiretti - che la patata geneticamente modificata Amflora è prodotta dalla multinazionale Bayer ed è stata modificata in modo da avere un maggior contenuto di amido, è stata a lungo al centro di una controversia fra l'Efsa (autorità Ue di sicurezza alimentare), con sede a Parma, che ha dato il suo via libera “tecnico”, e le due autorità sanitarie, europea e mondiale, l'Emea (agenzia Ue del farmaco) e l'Oms. La controversia riguardava la presenza, nell'Ogm, di un gene “marker” che conferisce resistenza a un antibiotico importante per la salute umana. La Commissione Europea ha dato il suo via libera nonostante il fatto che la direttiva Ue 2001/18, relativa al rilascio deliberato di Ogm nell'ambiente, proibisca espressamente l'autorizzazione per gli Ogm contenenti geni di resistenza ad antibiotici importanti per la salute umana.
L’interesse delle multinazionali alla patata deriva dal fatto che - sostiene la Coldiretti - con circa 322 miliardi di chili, prodotti all’anno la patata si colloca al quarto posto a livello mondiale tra gli alimenti agricoli maggiormente coltivati nel mondo dopo mais, riso e frumento.
Con la pericolosa fine della moratoria, in pieno contrasto con la volontà dei cittadini, la Commissione Europea ha però anche annunciato - afferma la Coldiretti - la storica intenzione di presentare entro l’estate una proposta per far decidere liberamente ai singoli Stati membri se coltivare o meno ogm sul proprio territorio, invertendo l’attuale quadro normativo. “Sosteniamo e condividiamo quindi la posizione del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia - ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini - di avviare la procedura per richiedere alla Commissione europea la clausola di salvaguardia con cui bloccare la commercializzazione e la coltivazione della patata biotech nei nostri territori, cosi come ci impegneremo ad attuare qualsiasi iniziativa di carattere legislativo o referendario per continuare a mantenere il nostro paese libero da coltivazioni geneticamente modificate”.
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