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Bernadette e Lourdes

12/03/2010
Bernadette e LourdesIl 2010 è un anno significativo per Lourdes, in particolare per una delle realtà che hanno contribuito, grazie all’impegno dei suoi volontari, ad accrescerne la grandezza. Nella località mariana più celebre al mondo si respira un’atmosfera unica, dove il dolore di milioni di malati e pellegrini trova conforto nella preghiera e nei gesti amorevoli degli hospitalier, persone che hanno fatto dell’aiuto e del servizio una scelta di vita e la meta di un lungo cammino di preparazione. Con questo spirito l’Hospitalité Notre Dame di Lourdes opera da 125 anni accompagnando le folle in preghiera con un sostegno che va da piccoli gesti, sorrisi a cure e necessità ben più complesse. Un impegno prezioso che ha contributo a trasformare l’associazione in una delle realtà più solide e amate nel panorama del volontariato cattolico, come testimoniano le parole di affetto e vicinanza di papa Benedetto XVI nel corso del recente pellegrinaggio compiuto a Roma da una delegazione dell’Hospitalité.

Un viaggio per celebrare degnamente i primi 125 anni di storia dell’associazione e per rinforzare il profondo legame che salda strettamente Lourdes alla Città Eterna, culminato nell’udienza con papa Benedetto XVI e nella visita dei luoghi più significativi della storia della cristianità italiana, sulle tracce degli apostoli Pietro e Paolo, nell’affascinante cornice storica della Capitale.

Il pellegrinaggio a Roma è stato uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, che prosegue con un ricco calendario di eventi che andranno a costituire un vero e proprio “Giubileo dell’Hospitalité”. Le celebrazioni per i 125 anni e la visita a Roma per un’esperienza di fede e preghiera vogliono essere un “ritorno alle origini”della cristianità, e al contempo un ricordo degli originari prodigi che hanno trasformato la grotta di Massabielle nel fulcro della devozione mariana mondiale. Come Gesù ha scelto Pietro e Paolo come depositari della sua Parola rendendola eterna ai nostri occhi, la Vergine tra questi monti ha scelto la piccola Bernadette. La più umile del popolo, una semplice pastorella che grazie alla purezza del suo cuore, alle parole e ai gesti di fede della sua breve vita, è l’espressione più autentica della grandezza del divino e dei prodigi che ancora oggi, ogni giorno, si compiono in questo luogo ricco di suggestioni.

Con questo spirito torna oggi “Bernadette e Lourdes”, il libro scritto da Michele Cennamo e Franco Vaudo, alla sua quarta edizione e pubblicato dalla casa editrice Reverdito. Un prezioso volume che si propone di cogliere gli aspetti più originali e inediti della vita della santa francese, al di là di analisi e agiografie standardizzate.

L’umile pastorella è stata oggetto nel corso dell’ultimo secolo di grande attenzione, che si traduce in un’impressionante serie di documenti sulla sua vita e sui prodigi dei quali è stata eccezionale testimone. “Bernadette e Lourdes”, un libro che ha già visto un grande apprezzamento nel corso delle precedenti edizioni, vuole distinguersi per il taglio particolare che Cennamo e Vaudo, giornalisti di pluriennale esperienza, hanno saputo dare ad una storia per certi versi già conosciuta e sfruttata.

Partendo dalle notizie storiche desunte da documenti provenienti dagli archivi segreti del Vaticano, gli autori sviluppano il racconto degli eventi miracolosi, tra cronaca e romanzo, nella sconosciuta Lourdes del tempo di Bernadette. Per narrare gli avvenimenti è stata costruita la figura di uno storico dell'epoca, un giornalista che per caso si trovava in quei luoghi al tempo delle apparizioni. Egli incomincia a raccogliere informazioni che narrino i fatti a cui lui stesso assiste, facendo parlare proprio quelle persone le cui testimonianze sono state raccolte nei documenti custoditi dalla Santa Sede. Ciò che coinvolge maggiormente nella lettura di quest'opera è la consapevolezza che nulla di falso è raccontato, ma fatti di cronaca dell'epoca sapientemente rielaborati in una narrazione fluida e accattivante.

L'impostazione di questo lavoro inoltre consente di avere un quadro ben articolato della società del tempo, nei modi di vivere e di essere, dall'umile Bernadette al parroco, il vescovo o il commissario che parlano nelle testimonianze riportate dal carteggio che le indagini della polizia, le perizie dei medici, le opinioni dei giornalisti e i rapporti delle autorità ecclesiastiche produssero su un fatto che all'inizio non era solo religioso. Del giornalista non viene detto né se fosse credente o meno, né quanto si fosse fatto coinvolgere dagli eventi, proprio per non disturbare la sua obiettività nel raccontare quanto si stava verificando.

Il fine di “Bernadette e Lourdes”non è dare soluzioni né opinioni, ma solo gli elementi utili per affrontare le indubbie problematiche concernenti quegli eventi. Il credente sicuramente trarrà conferma delle sue convinzioni, mentre il non credente avrà modo di avere una lucida visione di fatti indubbiamente accaduti, ma di difficile interpretazione razionale. Questo panorama di informazioni, racconti e notizie, fa da sfondo alla figura di Bernadette Soubirous, che gli autori hanno minuziosamente descritto, mettendone in luce la crescita spirituale avvenuta nello svilupparsi della sua esperienza, dalla semplicità di ragazza alla vocazione religiosa, vissuta nella sofferenza del male che poi la porterà alla morte.

Un’anima che emerge nella purezza del suo eroismo spirituale, rara figura nel panorama di ogni tempo, nella cui memoria operano oggi i membri dell’Hospitalité. Non semplici volontari ma persone animate da una fortissima spiritualità, reduci da anni di preparazione per offrire a malati e pellegrini la migliore assistenza possibile.

L’Hospitalité si mette a disposizione dei pellegrini attraverso una serie di Servizi che garantiscono il buon funzionamento dei pellegrinaggi e il regolare afflusso ai diversi luoghi sacri della località mariana. Dal servizio ai tavoli nelle mense alla pulizia degli spazi comuni, dall’accoglienza dei pellegrini alla stazione ferroviaria e all’aeroporto all’accompagnamento dei malati, sono numerose le “prestazioni” svolte dai volontari. Il presidente Antoine Tierny, il segretario Alan Bregon, il tesoriere Alain Marchio e il cappellano Padre Horatio Brito, coordinano circa 20.000 hospitaliers, provenienti dal mondo intero, che si danno il cambio nella stagione dei pellegrinaggi nel fornire assistenza e supporto. L’associazione, per i suoi 125 anni, ha rinnovato la sua immagine con un nuovissimo sito internet e una newsletter periodica. Non solo, un calendario speciale sarà consegnato ad ogni hospitalier, per scoprire immagini storiche, e date significative per tutto il 2010.

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