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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Anbi: proposta di osservatorio sulla coerenza

16/03/2010
"Dopo i disastri idrogeologici delle scorse settimane non ci sono più alibi per la classe politica. Il Parlamento, in tempi recenti, ha dato vita ad un’indagine sullo stato idrogeologico del Paese e ha votato un documento per sollecitare investimenti per la difesa del suolo; a ciò va aggiunto l’impegno sul territorio delle associazioni di volontariato, dei consorzi di bonifica, della Protezione Civile, degli enti locali, delle autorità di bacino, delle organizzazioni professionali agricole, dell’A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dell’U.P.I. (Unione Province Italiane). Eppure, dopo ogni tragedia ambientale, nulla cambia nella gestione del territorio." Lo afferma Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenuto, a Roma, alla presentazione del Patto per il Tevere, stipulato da Legambiente ed A.N.C.I. .

"Per questo – prosegue Gargano – concordo con chi propone di passare dal “patto per” al “patto con” il territorio, coinvolgendo tutti i soggetti interessati in un grande progetto di sensibilizzazione verso la cultura dell’ eco-compatibilità.

A ciò, però, bisogna far seguire l’Osservatorio della Coerenza dove, una volta all’anno, i soggetti firmatari, responsabilmente, verifichino le consequenzialità tra impegni assunti ed atti concreti. Candido i consorzi di bonifica a confrontarsi, per primi, con questa sfida."

Gargano ricorda anche come “la tutela ed il risanamento idrogeologici, tramite la prevenzione, costituiscano priorità strategiche per garantire al Paese le condizioni indispensabili per la ripresa della crescita economica. Tali obbiettivi sono conseguibili solo se uniti ad un’azione volta a combattere l’abusivismo edilizio e per l’osservanza delle regole sull’uso del suolo.

Per risolvere o quantomeno alleviare la situazione di rischio idrogeologico presente nel nostro Paese, l’ANBI propone un piano pluriennale di interventi, perlopiù immediatamente cantierabili, relativo ad azioni, per le quali vi è la competenza dei consorzi di bonifica. Il piano proposto, frutto di un monitoraggio svolto sul territorio, richiede un importo complessivo di 4.183 milioni di euro da reperire anche attraverso una proiezione quindicennale dell’impegno di spesa, che potrebbe realizzarsi mediante mutui. E’ un importo consistente, pari a circa un quindicesimo della manovra finanziaria 2010, ma è appena un quinto della spesa sostenuta per tamponare i danni delle catastrofi idrogeologiche, verificatesi nel decennio 1994-2004, vale a dire 20.946 milioni di euro.

Il piano proposto dall’ANBI interessa:

- adeguamento e ristrutturazione, anche con tecniche di ingegneria naturalistica, dei torrenti e delle rogge, nonchè interventi per il ripristino delle frane sulle sponde dei canali

- manutenzione straordinaria e adeguamento del reticolo idraulico di bonifica, delle centrali idrovore e degli argini

- manutenzione del reticolo idraulico a difesa dei centri abitati

- realizzazione di opere per il contenimento delle piene, quali casse di espansione e canali scolmatori, al fine di smaltire gli elevatissimi volumi idrici provenienti dai bacini montani e che giungono a valle sempre più rapidamente

- adeguamento delle infrastrutture idrauliche al territorio urbanizzato

- lavori di stabilizzazione delle pendici collinari e montane

Si tratta di azioni rientranti nell’ambito delle competenze della Bonifica, ma che hanno bisogno, per un più efficiente risultato, degli interventi e delle azioni delle altre istituzioni locali, realizzando il tanto auspicato federalismo cooperativo; conseguentemente è necessaria concertazione e collaborazione sul territorio attraverso la stipula di protocolli d’intesa ed accordi interistituzionali.

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