Spese agricole irregolari: rimborsati a UE 1 mld e 350 mln
Piccola consolazione per l'Italia: la decisione sui rimborsi delle spese irregolari della politica agricola prevede un rimborso complessivo di 346,5 milioni di euro, per i fondi agricoli dell’UE indebitamente versati, ma il nostro Paese dovrà rimborsarne meno di due. Questa decisione riguarda venti Paesi, sui 27 dell'UE: Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Svezia, oltre all'Italia.
Per una volta il nostro Paese sta nelle retrovie: meno di due milioni di euro di rimborso, quasi tutti per inosservanza dei termini di pagamento. La parte del leone, si fa per dire, la fa la Grecia, Paese decisamente nell'occhio del ciclone: oltre 130 milioni di rimborso, di cui 105 per carenze nel sistema di controllo nel settore del cotone e 18 per le lacune nei controlli sulle misure di sviluppo rurale. Anche i nuovi arrivati nell'UE si danno da fare: 92 milioni alla Polonia per carenze varie nella determinazione delle superfici ammesse agli aiuti. Poi, 47 alla Spagna (settore ortofrutticolo), 20 alla Francia su ortofrutta e premi per gli animali, 14 al Regno Unito (erogazione dei pagamenti diretti), 10 all'Olanda nel settore delle restituzioni all’esportazione.
A livello di filiere produttive, invece, il consuntivo dell'ultimo decennio dice che quasi 1 miliardo e mezzo di rimborsi sono stati dovuti, a livello UE, per irregolarità sulle superfici ammesse al sostegno, e oltre un miliardo nel settore dell'olio, principalmente quello d'oliva. Questi due dati contribuiscono a portare i Paesi mediterranei al vertice della classifica. Seguono poi i premi per il bestiame (oltre 700 milioni), l'ortofrutta (636), i ritardi nei pagamenti (611), i prodotti lattiero-caseari (319), le restituzioni all'esportazione (305 milioni), il cotone (254), e infine, sopra i cento milioni complessivi di rimborsi negli ultimi dieci anni, le misure di sviluppo rurale e il vino.
Il nuovo commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Dacian Cioloș ha dichiarato: «Ci troviamo davanti a uno strumento importantissimo per assicurare che gli Stati effettuino i necessari controlli sull’uso corretto del denaro dei contribuenti».
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