Titolari visti lunga durata: più libertà di movimento UE
Il fatto che uno studente a cui è concesso un visto per frequentare un corso in Italia, ad esempio, non possa recarsi in una biblioteca specializzata in Francia o in Germania per ottenere informazioni utili alla sua tesi di laurea o non sia autorizzato a visitare Barcellona in un fine settimana è semplicemente inaccettabile, secondo il Parlamento di Strasburgo.
In base alle norme attuali, i titolari di visti di lunga durata in un paese UE, come ad esempio studenti che intendono effettuare un viaggio di studio, oppure scienziati e accademici, familiari di alcuni cittadini di paesi terzi e cittadini dell'Unione europea, non sono autorizzati a recarsi in altri Stati durante il loro soggiorno e non possono transitare all'estero nemmeno quando tornano nel loro paese d'origine, in quanto questo non è previsto dalla convenzione di Schengen che regola la libera circolazione dei cittadini nell'UE.
Con ben 562 voti favorevoli su 642 è stata quindi approvato un nuovo regolamento che consente ai titolari di visti di lunga durata (oltre tre mesi) di godere degli stessi diritti, e alle stesse condizioni, di chi detiene un permesso di soggiorno. Anche loro potranno quindi recarsi in un altro Stato dell'UE per un massimo di tre mesi ogni semestre.
Inoltre, i visti di durata superiore a un anno diventano di fatto permessi di soggiorno: essi dovranno essere sostituiti prima della scadenza con un titolo di soggiorno.
La norma tiene conto anche delle esigenze di sicurezza. Gli stranieri in possesso di un titolo di soggiorno rilasciato da uno degli Stati UE possono circolare liberamente nel territorio degli altri Stati, a patto che non figurino nell'elenco nazionale delle persone segnalate del paese che lo riceve. Tutte le norme sulla segnalazione delle persone, in vigore tra le autorità dei Paesi europei, si applicheranno anche nei casi appena descritti. Se un cittadino di un paese extraeuropeo soggiorna in uno Stato UE in modo irregolare ma ha un permesso in un altro Paese dell'UE, egli deve recarsi immediatamente nel territorio di quest'ultimo. I Paesi UE che non fanno parte dell'area Schengen di libera circolazione delle persone (Regno Unito, Irlanda e Danimarca) non adottano questo regolamento.
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