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Venezia2020? Gli sportivi ci credono, Roma è avvertita

19/03/2010
Presentava un gran bel colpo d’occhio il palasport Taliercio di Mestre in occasione degli “Stati Generali” dello sport veneto a sostegno della candidatura Olimpica per i Giochi del 2020. Dieci medaglie olimpiche, una trentina di campioni italiani, quaranta società sportive e circa 3000 spettatori hanno dato il loro appoggio morale nel corso della festa organizzata dagli Industriali di Venezia, Padova e Treviso.

Un sogno, per alcuni francamente irrealizzabile, questa a detta dei tanti big che hanno sfilato al Taliercio è la candidatura della città lagunare. I motivi? Innanzitutto la concorrenza della Capitale, con tutte le conseguenze “politiche” che ciò significa. Come dire che tra il dire (Venezia) e il fare (ottenere la candidatura italiana) c’è di mezzo il mare (Roma) in cui sguazzano tutte le Federazioni sportive del nostro paese. Possibile dunque uno “sgarbo” alla città eterna? Difficile, a detta di tutti, anche se non per questo Venezia e il Veneto intendono mollare la presa, convinti come sono delle loro possibilità, legittime proprio in considerazione della fama mondiale della città galleggiante.

«Da questa avventura sono convinto che ne usciremo più ricchi, più coesi e consapevoli della nostra forza – ha affermato Luigi Brugnaro, presidente di Confindustria Venezia – L’imprenditoria, le istituzioni e la società civile sono schierate compatte a favore della candidatura olimpica di Venezia. Quella del Taliercio è una festa di popolo sportivo, la dimostrazione di un generale grande spirito olimpico. Nell’Olimpiade vediamo un’importante possibilità per l’intera regione di migliorare le sue infrastrutture, un’opportunità per rendere più competitive anche le nostre imprese. Un’occasione irripetibile per vedere finalmente riunito un Veneto che fa squadra, un’occasione per “Imparare Venezia, imparare di nuovo Venezia”».

A sostenere Venezia2020 sono accorsi ex atleti che le Olimpiadi le hanno vinte, come Francesco De Piccoli ( pugilato), Mauro Numa (scherma), Francesca Bortolozzi (scherma), Andrea Cipressa (scherma), Daniele Scarpa (canoa), Sandra Truccolo (tiro con l’arco Paralimpiadi), Kristian Ghedina (sci) e Rossano Galtarossa (canottaggio); altri, invece, la vittoria l’avevano solo sfiorata come Pasquale Gravina (volley maschile). Hanno sfilato inoltre Evaristo Beccalossi, Gianni De Biasi, Sergio Pellissier, Stefan Schwoch, Paolo Poggi, Gabriella Dorio, Riccardo Pittis, Manuela Levorato, Giovanna Volpato, Davide Rigon, Tatiana Guderzo, Giulia Molinari, Giovanni Soldini e Alberto Barovier, senza scordare le squadre di calcio (Venezia e PortoSummaga), basket (Benetton, Reyer Venezia maschile e femminile), rugby (Casinò di Venezia) e pallavolo (Sisley Treviso e Zoppas Conegliano)

Intanto il count down è iniziato sul serio, visto che al CONI si è insediata la Commissione di valutazione delle candidature di Roma e Venezia (entrambe hanno presentato il loro dossier lo scorso 5 marzo) per le Olimpiadi 2020.

«A fine aprile, al più tardi all’inizio di maggio – ha confermato il presidente del CONI Gianni Petrucci – sarà ufficializzata la candidatura italiana».

M.D.L.

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