Valle dell’Agno: falde a secco in crisi le riserve idriche
“Nonostante un inverno piovoso, sono bastati due mesi di siccità perché il livello della falde si abbassasse di circa dieci metri – ha spiegato Antonio Nani, Presidente del Consorzio di Bonifica “Riviera Berica” – per bloccare questo preoccupante fenomeno, è necessario immagazzinare l’acqua del torrente Agno subito dopo i momenti di piena, sfruttando la permeabilità del terreno ghiaioso”.
Due i progetti del Consorzio di Bonifica in merito. Il primo, in fase di presentazione di via alla Regione, riguarda la creazione di un bacino di circa 90 ettari nel comune di Trissino che, oltre a trattenere le acque dell’Agno e consentire l’infiltrazione fino alla falda sotterranea, potrebbe fungere come vasca d’espansione in caso di piena del torrente, fra i più pericolosi del Veneto. Il secondo intervento invece, da realizzare in accordo con le amministrazioni comunali, prevede la creazione di piccoli invasi o di aree umide, utilizzando la fitta rete di canalette irrigue, già presenti sul territorio.