Bambini con le ruote
Dunque è una legge molto giovane ma che ha già dato vita a forti contrasti. Il libro Bambini con le ruote edito dalla Casa Editrice Mammeonline e scritto da Annamaria Gozzi e Pina Tromellini mette in luce questi aspetti ma soprattutto evidenzia l'importanza di ascoltare i bambini e i loro bisogni perchè spesso ci si dimentica che i bambini, tutti, hanno diritto a una casa, un luogo protettivo e solido in cui crescere.
Luca ha otto anni e vive con il papà e la mamma finchè i genitori decidono di separarsi. Già così è dura per lui, ma tutto si complica ancora di più quando i genitori scelgono l’affido condiviso. E così Luca diventa un bambino con le ruote, in continuo spostamento tra la casa del papà e quella della mamma. Non è facile per lui, tra i genitori che continuano a litigare e la difficoltà a spiegare agli amici che lui ha due case... finchè in classe arriva Omar, un altro bambino con le ruote, nel suo caso però è la sua casa ad avere le ruote poichè è figlio di giostrai e vive in un carrozzone.
E la storia si dipana nel raccontare l’amicizia tra i bambini che confrontano i loro mondi e lo sguardo a volte un po’ razzista dei grandi; e Luca scopre che può fare in modo che i genitori ascoltino un po’ anche lui.
Il racconto di Annamaria Gozzi è arricchito dalle indicazioni di Pina Tromellini ai genitori, i nonni, gli insegnati e i bambini stessi, volte a riflettere insieme su come aiutare i bambini durante la separazione dei genitori. E spunti di discussione, per tutti, per avvicinarsi al mondo e al punto di vista dei bambini.
Un libro quindi un po’ per grandi, genitori e insegnanti, e un po’ per bambini, magari da leggere e utilizzare insieme perchè è un ottimo strumento per parlare di separazione e affido condiviso e di una legge che sta incidendo profondamente sui costumi e suii comportamenti, con un arretramento delle conquiste delle donne in più punti e non solo sull'autodeterminazione, ma soprattutto una legge che secondo molti non mette al primo posto gli interessi dei bambini venendo meno al principio internazionale stabilito dalla Convenzione del Fanciullo di New York che ha sancito come primario l'interesse prevalente del minore.
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