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L'Italia utilizza i fondi europei più della media UE

08/04/2010
Sono 93 miliardi di euro, pari al 27% dei finanziamenti dell'UE, i fondi assegnati a progetti d'investimento per promuovere l'occupazione e la crescita in Europa negli ultimi tre anni. Tra le 40 migliori realizzazioni illustrate dalla relazione appena pubblicata dalla Commissione europea due riguardano il territorio dell'Italia settentrionale: i "tecnopoli" in Emilia Romagna e la valorizzazione delle attività artigianali storiche in Liguria. L'Italia ha a disposizione 28 miliardi per il periodo 2007-2013, e finora ne sono stati impegnati quasi undici: un dato sopra la media UE.

Il network tra i poli tecnologici dell'Emilia Romagna è un progetto di 34,5 milioni di euro, sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale, che crea le infrastrutture necessarie alle attività di centri di ricerca e incubatori d'imprese. In Liguria, vengono formati giovani, ma anche disoccupati, lavoratori e immigranti alle attività artigianali tradizionali, anche attraverso aiuti alla creazione d'impresa.

La relazione, presentata dai commissari europei alla politica regionale Johannes Hahn e all'occupazione László Andor, presenta i progressi fatti dai singoli Paesi verso il raggiungimento degli obiettivi concordati e apre il dibattito sulle prossime sfide, in vista della definizione del nuovo bilancio europeo. I settori in cui si verificano ritardi rispetto alle tabelle di marcia previste tre anni fa per l'utilizzo dei fondi europei a disposizione nel budget attuale, che arriva fino al 2013, sono quelli del trasporto ferroviario, dell'energia, dell'ambiente e dell'inclusione sociale.

Gran parte delle risorse (circa 230 miliardi di euro) sono state destinate ad investimenti nei settori chiave come la ricerca e lo sviluppo (R&S), l'innovazione, l'apprendimento permanente e le politiche attive del mercato del lavoro. Milioni di europei e centinaia di migliaia di imprese beneficiano dei programmi della politica di coesione regionale, che ha l'obiettivo fondamentale di ridurre le disparità tra le diverse regioni europee.

Gli sforzi già operativi sono pari a 93 miliardi di euro. L'Italia si trova al 38% dell'attuazione del programma previsto a inizio programmazione, nel 2007: un dato molto positivo rispetto alla media europea del 27%. Sopra al 50% si trovano Belgio, Estonia, Irlanda e Olanda, mentre infondo alla classifica c'è la Grecia.

Ma la crisi economica mondiale ha avuto un impatto sull'attuazione dei programmi, come segnalato da molti Paesi nel rapporto d'attuazione. Molti programmi a livello nazionale sono stati adattati al cambiamento della situazione per rispondere alle nuove esigenze delle imprese, dei disoccupati di lungo periodo e di chi ha perso recentemente il lavoro. I fondi che agiscono in quest'area sono il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione. Fino al 2013 l'UE investirà in tutto 347 miliardi di euro nei 27 Stati membri, vale a dire il 35% del bilancio complessivo dell'UE per il periodo, pari a 975 miliardi.

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