L'UE lotta contro fame nel mondo: 3 mld di euro in 3 anni
Negli ultimi anni la fame e la malnutrizione nel mondo si sono considerevolmente aggravate, mettendo a repentaglio lo sviluppo umano, la stabilità sociale e politica di molti Paesi, causando enormi sofferenze e perdite di vite umane. Questi Paesi hanno inoltre risentito in misura considerevole del rincaro dei generi alimentari nel 2007-2008 e della crisi finanziaria.
L'azione dell'UE si concentrerà sua alcune misure legate a disponibilità, qualità e accesso al cibo: intensificazione dell'attività agricola efficiente sotto il profilo ambientale a favore dei piccoli agricoltori, in particolare le donne, sostegno alla ricerca, divulgazione e innovazione nel settore agricolo in funzione della domanda, per arrivare a un incremento del 50% entro il 2015. L'Africa è il continente più considerato, e le iniziative sono sviluppate insieme all'Unione africana. Vengono promosse anche le reti di sicurezza sociali adatte ai contesti locali, una migliore integrazione della nutrizione nelle politiche di sviluppo, istruzione compresa.
Il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs ha dichiarato: "È inaccettabile che nel 2010 un miliardo di persone soffra ancora di fame e malnutrizione. Il rafforzamento della sicurezza alimentare rimane un obiettivo prioritario dell'UE nei confronti dei partner in via di sviluppo. L'UE può fornire un aiuto più strutturale ai paesi in via di sviluppo nella lotta contro due flagelli strettamente collegati, la fame e la povertà".
Altro aspetto, quello dell'assistenza alimentare umanitaria che interviene nelle situazioni di estrema urgenza o crisi. Donne e bambini sono i gruppi messi al centro dell'intervento, coordinato da Kristalina Georgieva, commissario UE per gli aiuti umanitari, "Possiamo fornire sementi e attrezzi per aiutare gli agricoltori sinistrati da fenomeni naturali a riprendere l'attività. Possiamo offrire sovvenzioni in denaro affinché la popolazione possa comprare i prodotti alimentari di cui ha bisogno, aiutando al tempo stesso i produttori locali."