Creare mani artificiali "intelligenti", che hanno la sensibilità e le sembianze di mani vere per coloro che hanno subito l'amputazione, oppure dispositivi neuronali per aiutare le persone che soffrono di vertigini, capogiri e altri disturbi vestibolari, ma anche strumenti che permettano di vedere come il cervello reagisce in fase di apprendimento, o ancora sistemi di controllo dell'espansione di epidemie… Questo e altro si può fare tramite le cosiddette Tecnologie Future ed Emergenti (FET). L'Unione Europea è in prima linea nella loro promozione e stanzia per i prossimi anni 500 milioni di euro destinati alla ricerca nel settore. Sullo sfondo, l'obiettivo generale di migliorare la qualità della vita della popolazione europea e mondiale. Si tratta di un investimento nel futuro, come ha sottolineato la Commissaria europea per l'agenda digitale Neelie Kroes.

I progetti identificati dalla Commissione europea sono dodici, e saranno sostenuti attraverso il 7° Programma europeo per la ricerca. I promotori sono i giovani ricercatori - biologi, neuro-scienziati, esperti di nanotecnologie e scienziati informatici - che spesso esprimono le visioni più audaci riguardo alle tecnologie future. Un'iniziativa mirata, sarà poi lanciata per coinvolgere più da vicino la ricerca high-tech ad alta intensità di piccole e medie imprese nei progetti FET, per legare i risultati della ricerca alle applicazioni pratiche e innovanti del settore produttivo. L'iniziativa FET promuove la collaborazione dei ricercatori europei con le migliori squadre di ricerca in tutto il mondo.

Il Programma europeo per la ricerca è il principale strumento con cui l'UE finanzia la ricerca in Europa. Viene rinnovato ogni sei anni con la consultazione della comunità scientifica, degli istituti di ricerca, degli organi decisionali e delle altre parti interessate. Il programma corrente è in vigore dal 2007 al 2013 e dispone in tutto di ben 52 miliardi di euro, una dotazione nettamente superiore a quella degli anni passati. La Commissione europea sta aumentando la dotazione finanziaria specifica per la ricerca TEF del 20% annuo: oggi raggiunge i 100 milioni di euro, e fino al 2013 la dotazione totale sarà di 500 milioni. Gli Stati membri dell'UE sono invitati a corrispondere a questo sforzo con incrementi simili.