Centrali e generatori di energia nella Bassa Padovana
«Nella nostra provincia da oltre un anno Coldiretti sta promuovendo la sperimentazione e l’impiego di energie alternative prodotte dall’agricoltura. – aggiunge Martin – Dalle coltivazioni di girasole abbiamo ricavato, attraverso una pressa adeguatamente modificata, olio vegetale da usare per la produzione di energia elettrica o come combustibile. Inoltre proprio a Padova l’Aps sta utilizzando il biodiesel su alcuni bus di linea. L’opinione pubblica poi è dalla nostra parte. Lo confermano le oltre duemila firme già raccolte a Padova e provincia da Coldiretti a sostegno della proposta di legge per la produzione di biocarburanti dall’attività agricola. Da parte del consumatore c’è un notevole interesse verso il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente. E’ un bel segnale, il segno che la strada intrapresa è quella giusta. Ora ci aspettiamo una risposta convinta anche da parte delle istituzioni, per questo abbiamo inviato un ordine del giorno sull’incentivo dei biocarburanti a tutti i consigli comunali padovani e all’amministrazione provinciale. La nostra proposta di delibera è stata approvata dai comuni di Galliera Veneta, Polverara e Piacenza d’Adige”.
“Con il prezzo del barile di petrolio oltre i 72 dollari al barile diventa competitiva la scelta di produrre carburanti come il bioetanolo e il biodiesel ottenuti a partire dai cereali o dalle barbabietole e dalla colza o dal girasole. Ormai abbiamo raggiunto il valore soglia oltre il quale l'energia verde dei campi diventa competitiva con il petrolio, senza considerare i positivi effetti sull'inquinamento atmosferico dovuti alla riduzione di combustibili fossili. Inoltre questi continui aumenti del prezzo del petrolio incidono anche sui costi per le imprese minando il nostro sistema eonomico.
Da un campo di un ettaro coltivato a girasole, afferma la Coldiretti, è possibile produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le esigenze di una intera famiglia come pure dall'installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla o dal biogas dei reflui prodotti da un allevamento di 10 mucche. Dalla luce, dalle coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti naturali è possibile produrre energia rinnovabile in grado di generare un circolo virtuoso che concilia il rispetto dell'uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali con l'esigenza di ridurre l'inquinamento atmosferico.
Potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole - sostiene la Coldiretti - è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13 per cento del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.
Non va dimenticato infine che dal primo luglio 2006 i produttori di carburanti diesel e di benzina sono obbligati a immettere al consumo biocarburanti di origine agricola in misura pari all'1 per cento che è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010.
Con il biodiesel - conclude la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili.
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