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Diminuisce frode sui fondi UE ma Italia sempre tra i primi

18/05/2010
Le irregolarità nella spesa comunitaria sono diminuite tra il 2007 e il 2008, passando da 1 miliardo e 24 milioni di euro a 783 milioni dell'anno seguente. Tuttavia è necessario continuare a migliorare le attività di controllo sui fondi UE, secondo quanto afferma una risoluzione approvata dal Parlamento europeo. I Paesi citati in cima alla lista di quelli con il maggior numero di irregolarità sono Italia, Spagna, Gran Bretagna e Polonia.

La relazione al Parlamento è stata redatta dall'eurodeputato italiano Andrea Cozzolino, del gruppo dei Socialisti e Democratici, insiste in particolare sulla necessità di migliorare i controlli nell'area delle frodi sull'IVA e di rafforzare i metodi di lavoro dell'Ufficio antifrode dell'Unione europea (OLAF).

Anche se il numero complessivo di irregolarità, nei vari settori dall'agricoltura ai fondi strutturali che vengono gestiti insieme alle regioni, è diminuito nel 2008 ci sono ancora un numero elevato di fondi europei che sono distribuiti in maniera erronea. Il loro recupero, secondo i deputati europei, è essenziale. Il problema riguarda anche l'assistenza che dall'UE va verso i Paesi esterni all'Unione, dove si verificano casi di doppio finanziamento di alcuni progetti.

Il problema chiave è quello della trasparenza e quindi della lotta contro le frodi, la corruzione e i crimini finanziari. I rischi di gestione irregolare sono particolarmente grandi nel settore degli appalti pubblici. Il nuovo Trattato dell'Unione europea, entrato in vigore sei mesi fa, rafforza notevolmente i poteri di controllo, arrivando a prevedere l'istituzione della Procura europea per contrastare i reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione. In futuro quindi c'è da aspettarsi controlli più severi e strumenti più forti per eliminare le frodi e diminuire ulteriormente la quota di fondi europei che non vengono destinati ai fini per i quali sono destinati.

L'ultimo appello del Parlamento è infine quello contro l'evasione fiscale e le attività illecite compiute attraverso i paradisi fiscali. L'invito è alla Presidenza del Consiglio europeo, che rappresenta gli Stati dell'UE, a conferire alla Commissione europea il mandato di negoziare la conclusione di accordi antifrode con Andorra, il Principato di Monaco e San Marino, e di negoziare un nuovo accordo più approfondito di quello esistente con la Svizzera.

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