E’ il vicentino Enrico Pizzolo, trentaduenne imprenditore agricolo di Lonigo, il nuovo vicepresidente dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori (A.N.G.A.). L’elezione è avvenuta a Roma collateralmente a quella di Nicola Motolese, trentaseienne di Taranto, neo presidente dell’Associazione che riunisce i giovani di Confagricoltura. Pizzolo assume l’incarico di vicepresidente per l’area del nord Italia, mentre per il centro ed il sud sono stati eletti, rispettivamente, il cesenate Matteo Brunelli e la casertana Alessandra Cecere.

Enrico Pizzolo è nato ad Arzignano nel 1977; dopo aver frequentato il Liceo scientifico, ha conseguito la laurea in economia e commercio all'Università degli Studi di Verona nel 2004

Oltre alla sua attività nell’azienda di famiglia, Pizzolo è impegnato da 6 anni nella sezione giovani di Confagricoltura, prima come vicepresidente poi come presidente provinciale. Ha contribuito alla costituzione dell'O.G.E.P. (Osservatorio dei Giovani dell'Economia e delle Professioni di Vicenza) di cui è l'attuale vice coordinatore, portando l'A.N.G.A. ad essere punto di riferimento delle altre associazioni giovanili per quel che riguarda l'imprenditoria agricola.

-I giovani che entrano in agricoltura devono affrontare un momento di grande rinnovamento del settore – afferma Pizzolo – Non c’è dubbio che di qui in avanti servirà una drastica ristrutturazione delle aziende in un’ottica di miglioramento dei sistemi produttivi, ottimizzazione delle risorse ed informatizzazione. La scarsa redditualità dell’attività agricola in questi anni, unita alla crisi che ha investito tutti i settori produttivi, ha creato un gap nel progresso tecnologico delle aziende che dovrà essere velocemente colmato-.

Le tradizionali produzioni agricole dovranno tornare ad essere una grande risorsa nazionale, possibilmente affiancate da nuove opportunità di investimento quali la Green Economy e gli O.G.M.

-Per quanto riguarda questi ultimi – prosegue – trovo insostenibili le ragioni di chi, dipingendo gli organismi geneticamente modificati come male assoluto, chiude le porte non solo ad un’opportunità per gli imprenditori agricoli ma anche alla ricerca scientifica sui semi, fiore all’occhiello dell’Italia per molti anni, ed ora ferma e tremendamente in ritardo rispetto al resto del mondo. Altro discorso invece per la Green Economy e le energie rinnovabili: il fotovoltaico, l’eolico, le biomasse, il biogas, sono certamente un’ottima opportunità d’investimento per gli imprenditori agricoli. In un’ottica di sostenibilità, parola chiave di oggi e del futuro, il mondo agricolo ha l’opportunità di diventare protagonista di questa rivoluzione. Le tradizioni agricole italiane, unite alla creatività e all’innovazione dei giovani, possono essere davvero fonte di progetti straordinari e far nascere imprese e collaborazioni tra diversi settori rimettendo l’agricoltura al centro dell’economia italiana-.