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Etichetta Made in obbligatoria per il tessile

19/05/2010
Con questo plebiscito che ha visto votare a favore –per la prima volta sul tema della tracciabilità nel campo della moda- anche i rappresentanti tedeschi, il Parlamento di Strasburgo ha approvato il regolamento che finalmente tutela il «made in», ovvero le aziende del tessile, della pelletteria e delle calzature che producono davvero nel Vecchio continente. La norma era già stata approvata dalla Commissione mercato interno, ma ieri ha ricevuto il via libera anche in seduta plenaria.

“È una svolta storica per l’Europa, ma soprattutto per le piccole e medie imprese. E porta i sigilli dell’Italia e della storica battaglia di Confartigianato. Questo il commento di Claudio Miotto, Presidente regionale veneto di Confartigianato che prosegue: “il voto dell’Europarlamento smentisce le “Cassandre” che negavano la possibilità di un recepimento europeo dei principi della legge italiana a tutela del made in Italy, la cosiddetta Reguzzoni. Nonostante sia ancora lungo il percorso legislativo per rendere obbligatoria nell'Ue le etichette “made in”, al fine di indicare il Paese di origine per tutti i capi di abbigliamento commercializzati in Europa, ieri l’Europa ha sancito l’importanza e la fondatezza di una battaglia storica di Confartigianato, ed in particolare di quella veneta che vede oltre 7mila imprese artigiane ancora operative nella moda”.

Il regolamento dovrà ora essere approvato dal Consiglio europeo, ma essendo stato formulato a larghissima maggioranza dall’Europarlamento, e beneficiando dell’appoggio della Commissione, è improbabile che i capi di Stato e di governo si rifiutino di seguire queste indicazioni. Il Trattato di Lisbona, infatti, ha attribuito più poteri all’Europarlamento, che non ha più una funzione meramente consultiva.

“Finalmente -interviene Giuliano Secco, Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Veneto- sia in Italia che a livello europeo sta crescendo la consapevolezza che la qualità dei prodotti manifatturieri non si difende a parole, ma con atti concreti ed efficaci. Che la norma approvata ieri poi –sottolinea Secco–, sia stata scritta secondo le linee guida tracciate dalla Legge 55, la cosiddetta Reguzzoni-Versace, estesa in chiave europea, non solo è una indicazione che rafforza l’obbligo dell’etichettatura d’origine ma rappresenta un significativo risultato del nostro impegno per difendere e valorizzare con norme certe il nostro patrimonio produttivo e garantire ai consumatori la certezza di conoscere la provenienza della merce che acquistano”.

“Ora –conclude Miotto-, ci auguriamo che le regole pensate per il tessile possano essere estese a tutti i comparti del manifatturiero europeo a partire alla “nostra occhialeria” che, proprio in questi giorni, ha visto approdare al Senato un disegno di legge sulla sua etichettatura e tracciabilità a firma del Senatore Vaccari (lega Nord - Feltre) che ora credo abbia elevate chance di essere convertita rapidamente in legge”.

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