Oltre il Pil
25/05/2010
Non poteva esserci personaggio più adeguato per presentare la nuova sfida lanciata dal Veneto. Amartya Sen è stato premio Nobel per l’economia nel 1998 ed è considerato un punto di riferimento indispensabile per tutti coloro che credono che la “ricchezza delle nazioni” non possa essere valutata esclusivamente sulla base del prodotto industriale o finanziario. Nato nello stato del Bengala dell’India del 1933 (non ancora quindi la potenza industriale di oggi proiettata alla conquista del mondo globalizzato), Sen ha riproposto i suoi principi nell’aula magna dell’Università Ca’ Foscari. In estrema sintesi il concetto di sostenibilità del processo economico, di cui sempre più spesso si parla, non può essere calcolato sull’ora e subito, ma deve tener conto di quanto il nostro sviluppo sia incidente anche per le future generazioni, lasciando loro possibilità di crescita almeno uguali a quelle che utilizziamo noi. E soprattutto, lo sviluppo non può essere calcolato esclusivamente in fattori numerici, ma anche sotto il profilo dell’etica e della giustizia. Una Lectio Magistralis che ha perfettamente fatto da prologo alla presentazione della ricerca “Oltre il Pil” promossa dalla Regione Veneto (presente l’assessore Franco Manzato), dall’Università Ca’ Foscari, da UNIONCAMERE del Veneto e dalla Camera di commercio di Venezia. L’obiettivo è quello di andare oltre al semplice fattore del PIL per calcolare lo sviluppo. Il perché è presto detto con un esempio semplicissimo: un incidente stradale innalza il prodotto dei carrozzieri, della case automobilistiche, degli ospedali e via dicendo. E’ auspicabile incrementare il numero degli incidenti stradali oppure è meglio calcolare lo sviluppo anche sulla base del benessere della popolazione? Il Veneto, una tra le più ricche regioni d’Europa lancia allora la sfida di un significato maggiormente etico degli indicatori della crescita.
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