Parte l'agenda digitale UE
Negli ultimi 15 anni le tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno dato un contributo decisivo alla produttività e alla ricchezza dell'Europa, e questa tendenza è destinata ad aumentare. "Dobbiamo porre gli interessi dei cittadini e delle aziende europee al centro della rivoluzione digitale, per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per la creazione di nuovi posti di lavoro, la sostenibilità e l'inclusione sociale" ha dichiarato Neelies Kroes, Commissario europeo per l'Agenda del digitale. "L'ambiziosa strategia, condivisa da tutti i 27 Paesi europei, indica chiaramente le aree sulle quali è necessario concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni".
Oltre la metà dei cittadini europei (250 milioni) si collega ogni giorno a internet, ma un altro 30% non lo ha mai fatto. Tutti, vecchi e giovani e a prescindere dall'estrazione sociale, hanno diritto ad accedere alla conoscenza e alle competenze necessarie a far parte dell'era digitale, dato che ormai, e sempre in maggior misura, il commercio, i servizi pubblici, quelli sociali e sanitari, l'istruzione e la vita politica sono reperibili in rete. Anche le PMI saranno incentivate all'utilizzo delle TIC.
Facciamo qualche esempio: il primo, i prodotti d'intrattenimento. Il numero di brani musicali scaricati attualmente negli USA è quattro volte superiore rispetto all'UE, che presenta mercati frammentati. Quindi si semplificheranno i meccanismi esistenti di liberatoria del diritto d'autore, rilascio transfrontaliero di licenze e gestione dei diritti. Altre azioni comprendono l'agevolazione dei pagamenti e della fatturazione elettronica nonché la semplificazione della risoluzione delle controversie in rete.
Secondo tema, la fiducia nelle tecnologie online, per utilizzare servizi dal potenziale immenso. Lotta ai ciberattacchi, protezione dei dati personali, attraverso ad esempio l'obbligo ai gestori di siti web a comunicare agli utenti eventuali violazioni della sicurezza che coinvolgono i loro dati personali.
Terzo, l'obiettivo per il 2020 di offrire l'accesso a internet superveloce a tutti i cittadini europei: almeno 30 Mbp, nonché connessioni a 100 Mbp e oltre alla metà delle famiglie europee. Oggi, solo l'1% dei cittadini UE ha accesso a reti ad alta velocità a fibra ottica, contro il 12% dei giapponesi e il 15% dei sudcoreani. L'internet superveloce è un requisito essenziale per una crescita economica forte, per la creazione di nuovi posti di lavoro e di prosperità, ma anche per garantire che i cittadini possano accedere ai contenuti e ai servizi che desiderano. Anche il credito privato può intervenire a sostenere questa battaglia.
Poi, ricerca e innovazione: investimenti privati, fondi regionali europei, finanziamenti UE destinati alla ricerca. Oggi gli investimenti UE nella ricerca TIC rappresentano meno della metà di quelli USA (37 miliardi di euro contro 88 miliardi, nel 2007).
Un settore chiave è quello dei servizi sociali. Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2015, quello di consentire ai pazienti, ovunque si trovino in Europa, la consultazione delle cartelle cliniche, o lo sviluppo di tecnologie votate al risparmio energetico, quali le tecnologie d'illuminazione allo stato solido (Solid State Lighting, SSL) che utilizzano il 70% in meno di energia rispetto a quelle tradizionali.