Matrimoni internazionali: anche Italia applicherà norme UE
Per l'Unione europea si tratta di una grande novità anche dal punto di vista istituzionale: sarebbe la prima volta nella storia dell’UE che viene attivata la cosiddetta "cooperazione rafforzata”, un meccanismo che consente a nove o più paesi di portare avanti una misura importante che è stata bloccata da una piccola minoranza di Stati membri. Gli altri paesi restano fuori, ma possono partecipare all'applicazione di queste norme in qualsiasi momento.
“La Germania, il Belgio e la Lettonia hanno dimostrato che la porta della cooperazione rafforzata è sempre aperta. Associandosi alla richiesta di intervento dell’Unione, hanno dato slancio a una misura che era a un punto morto. Questo è proprio un bell’esempio di come l’Unione può andare avanti e dare aiuto ai cittadini in un ambito importante del diritto di famiglia", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria UE per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza.
I tre Paesi si aggiungono a Italia, Austria, Bulgaria, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Romania, Slovenia e Spagna. Alla prossima riunione del Consiglio UE su Giustizia e affari interni del 4 giugno a Lussemburgo, i ministri tenteranno di raggiungere un accordo politico sulla proposta di decisione del Consiglio, e con l'approvazione del Parlamento europeo la decisione entrerà in vigore immediatamente.
Secondo la proposta attuale le coppie potranno scegliere di comune accordo la legge applicabile al divorzio anche se non prevedono di separarsi. Questa possibilità aumenterà la certezza del diritto, la prevedibilità e la flessibilità e aiuterà a tutelare i coniugi e i figli contro procedimenti complicati, lenti e dolorosi. Sarà tutelato il coniuge più debole, impedendo che sia ingiustamente penalizzato nel procedimento di divorzio. Le autorità giurisdizionali disporranno di una formula comune per determinare la legge nazionale applicabile in mancanza di accordo delle parti.