Sostegno UE per migliorare le abitazioni dei Rom
Johannes Hahn, commissario responsabile per la Politica regionale, ha espresso il suo plauso per questa decisione: “La comunità Rom è la più grande minoranza etnica in Europa ed è spesso vittima di emarginazione, deprivazione ed esclusione sociale. Plaudo alla decisione odierna che consentirà alla politica regionale di contribuire a spezzare il circolo vizioso di cui queste comunità appaiono prigioniere. Questa iniziativa dovrebbe rientrare in un approccio globale comprendente anche interventi negli ambiti dell'istruzione, della salute, degli affari sociali e dell'occupazione.”
La legislazione sui Fondi strutturali dell'UE in precedenza era estremamente restrittiva sugli interventi abitativi, e limitata ai dodici nuovi Stati membri dell'UE, quelli dell'Europa orientale: le sole eccezioni riguardano misure di efficienza energetica ed energie rinnovabili, e per il rinnovo di condomini esistenti nelle aree urbane. Resta il fatto però che le popolazioni Rom vivono per lo più segregate in zone rurali e in case unifamiliari.
Le nuove misure estendono il campo d'intervento del Fondo europeo di Sviluppo regionale (FESR) agli interventi abitativi a favore delle comunità emarginate in tutti gli Stati dell'UE, Italia compresa. La modifica riguarda esplicitamente, anche se non esclusivamente, la popolazione Rom, e prevede la sostituzione delle case attuali nonché la costruzione di case nuove, sia in ambito rurale che urbano. Il finanziamento del FESR non è applicabile ad alloggi privati, bensì soltanto a progetti attuati dalle autorità pubbliche.
La soluzione del problema abitativo è considerata un fattore cruciale per migliorare l'integrazione dei Rom. Essa però deve rientrare in un “approccio integrato” tra autorità nazionali e regionali per affrontare altre tematiche quali l'istruzione, lo sviluppo delle abilità, l'occupazione e la salute.
I Fondi strutturali europei cofinanziano già diversi progetti rivolti alle comunità Rom, ad esempio per quanto concerne l'istruzione nella prima infanzia, l'occupazione, la microfinanza e le pari opportunità. Ad esempio, grazie a un investimento UE (1,11 milioni di euro) un nuovo progetto di risanamento urbano verrà realizzato a Nyiregyhaza, che ospita una delle maggiori comunità Rom d'Ungheria. La scuola segregata verrà abolita e si rinnoveranno le strade, i campi giochi e i servizi per l'infanzia.
Oltre ai finanziamenti disponibili tramite i programmi di politica regionale, il Parlamento europeo ha assegnato alla Commissione 5 milioni di euro per un progetto pilota sull'inclusione dei Rom nei settori dell'istruzione nella prima infanzia, del microfinanziamento e della sensibilizzazione (http://ec.europa.eu/roma)..
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