Fuori concorso: World Trade Center
01/09/2006
Sepolti vivi. Schiacciati a terra da tonnellate di cemento. Inchiodati al suolo tra lamiere contorte con la speranza appesa al filo. Le 24 ore più difficili della vita di due agenti newyorchesi vittime del collasso delle Twin Towers, sono diventate il soggetto cinematografico dell’ultimo lavoro di Oliver Stone “World Trade Center”. Presentato in anteprima alla Mostra di Venezia come evento fuori concorso, il film è una riflessione sulla fragilità della vita e sul coraggio che l’uomo sa trovare quando è in difficoltà. Non c’è alcun riferimento a quelle che possono essere state le cause della tragedia, ma la ricostruzione dettagliata e con toni intimisti della caduta all’inferno e della resurrezione di due uomini qualunque, accorsi per compiere il loro dovere,travolti dal crollo della seconda torre, ma miracolosamente sopravvissuti. L’11 settembre di Stone parla della solidarietà, del coraggio e dell’estremo sacrificio di cui sono stati capaci volontari, poliziotti, ex soldati americani che nel momento del bisogno hanno messo a repentaglio la propria vita per uno scopo più alto. Soprattutto i vigili del fuoco, i gloriosi “firemen” celebrati da numerose targhe lungo le strade di Manhattan per aver sacrificato se stessi pur di salvare altre vite umane. Protagonisti del film-documento Nicolas Cage e Machael Pena impegnati a far rivivere gesti e parole dei poliziotti McLoughlin e Jimeno appartenenti alla squadra di soccorso del Port Authority Administration coinvolti nelle operazioni di evacuazione delle torri in quel maledetto giorno di 5 anni fa.