Vulcania, la fucina segreta di Vulcano
L’appuntamento di Vulcania nasce sulla scia della fortunata esperienza di Tutti i colori del Bianco, la manifestazione itinerante che dal Soave si è spostata in tutta Italia, e durante la quale, per anni, si è evidenziata la longevità che i vini bianchi possono vantare oggi. Grandi etichette e produzioni enologiche di indiscusso pregio, in grado di mantenere integro il proprio potenziale in bottiglia perfino dopo cinque, dieci e addirittura venti anni di affinamento.
Tra le migliaia di eccellenze enologiche, provenienti da tutto il mondo e degustate in anni di lavoro, è emerso un fattore particolare e decisivo che accomunava le etichette in “vetta alla classifica”: l’origine vulcanica dei suoli di provenienza.
Da qui dunque l’esigenza di un format ad hoc, Vulcania, appunto, dove approfondire questo tema, tanto affascinante quanto originale.
Una chiave di lettura trasversale che dal Soave all’Etna, passa per i Campi Flegrei per poi spostarsi sui Colli Euganei, solo per citare alcune tra le zone italiane a più marcata origine vulcanica, territori diversi tra loro per latitudine e microclima, ma capaci di esprimere vini bianchi di grande carattere e di marcata mineralità.
Vulcania infatti, rappresenta oggi un forum internazionale unico nel suo genere, in cui vengono trattate tematiche scientifiche, didattiche e anche filosofiche, attorno a questi vini “di fuoco”.
Un format durante il quale, lo scorso anno, i partecipanti hanno avuto la possibilità di degustare i vini direttamente nelle vigne di origine, toccando con mano i differenti suoli e comprendendo le sfumature che da essi derivano.
Se nella scorsa edizione il raggio d’azione è stato volutamente ristretto all’Europa – con degustazioni di vini bianchi provenienti da rinomate zone vulcaniche come Santorini in Grecia, Kaisersthul in Germania e Lanzarote in Spagna – a cui hanno fatto da cornice interventi di illustri relatori come Vincente Sotes Ruiz, professore di viticoltura dell’Università di Madrid, e Attilio Scienza, professore di Viticoltura all’Università di Milano, solo per citarne alcuni, quest’anno Vulcania allargherà i propri confini raggiungendo Sud Africa, Cile e Francia, con altri famosissimi interpreti di questi terroir.
Dopo il convegno dove tra i relatori, come da programma, non mancheranno grandi nomi di docenti e i ricercatori, i migliori vini bianchi vulcanici al mondo si danno appuntamento “Ai confini del vulcano” la degustazione che chiuderà la giornata di confronto e di riflessione.
Proprio come in una competizione sportiva, i vini sono stati assaggiati nei mesi precedenti l’evento dalla commissione organizzatrice che ha creato dei veri e propri gironi competitivi per ogni categoria e zona di provenienza: Soave, Veneto, Italia e Resto del Mondo.
Una vera sfida oltre i confini geografici, in grado di suscitare già ora grande curiosità.
Martedì 15 giugno fino al 18, sempre a Soave, partirà inoltre l’VIII Congresso Mondiale sulle terre da Vino, dedicato alla zonazione viticola. Queste le tematiche che verranno affrontate: Le zonazioni; Clima e Suolo; Vini di territorio e di paesaggio; Il Vigneto e l’ambiente.