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Vie navigabili interne UE

16/06/2010
Tre Stati europei, tra cui l'Italia, non rispettano la normativa sull'armonizzazione tecnica e la sicurezza dei trasporti sulle vie navigabili interne, ovvero fiumi e laghi. La Commissione europea ha inviato, secondo la procedura prevista per le infrazioni al diritto comunitario, un parere motivato a Italia, Polonia e Germania per la mancata notifica delle misure di attuazione previste. Le norme definiscono i requisiti che le imbarcazioni della navigazione interna devono soddisfare per ottenere un certificato comunitario valido su tutte le vie navigabili dell'UE. Italia, Polonia e Germania dispongono di due mesi per mettersi in regola con la richiesta della Commissione, prima che parta il deferimento alla Corte di giustizia.

La regolamentazione in vigore nel settore della sicurezza delle vie navigabili interne risale al 2006 ed è stata modificata a due riprese, nel 2008 e nel 2009. L'obiettivo è duplice: quello di garantire da una parte lo stesso livello di sicurezza in tutta l'UE, dall'altra il corretto funzionamento del mercato interno dei trasporti. Il rispetto di tali requisiti è condizione necessaria per ottenere un certificato comunitario che autorizzi le navi degli Stati membri dell'UE ad operare su tutte le vie navigabili all'interno dell'Unione, compreso il Reno.

Gli Stati membri dell'UE erano tenuti ad attuare le direttive entro il 30 giugno 2009 e a informare successivamente la Commissione dell'avvenuto recepimento delle norme nelle disposizioni legislative e amministrative nazionali. L'Italia non ha ancora notificato le misure adottate a livello nazionale, mentre Polonia e Germania hanno attuato soltanto misure parziali.

Ma c'è anche una buona notizia sulla gestione dei fiumi che riguarda l'Italia, che non compare nella lista dei dodici Paesi comunitari (Belgio, Cipro, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna) deferiti dalla Commissione sulla gestione dei bacini fluviali. La legislazione europea sull'acqua dava dicembre 2009 come data limite per presentare I piani di gestione dei fiumi, nel quadro della strategia che punta a una situazione ottimale per le acque europee entro il 2015.

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