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In Italia i premi Rc auto più cari d’Europa

14/07/2010
A più di tre anni dalla sua entrata in vigore, avvenuta nel febbraio 2007, la procedura di risarcimento diretto del danno in caso di incidente automobilistico (cioè l’obbligo di richiedere l’indennizzo alla propria assicurazione) prevista dal Codice delle Assicurazioni Private ha fallito l’obiettivo di ridurre i prezzi delle polizze RC Auto.

In Italia i premi Rc auto sono più cari del 58,1% rispetto alla media dei principali paesi dell'area euro. Da febbraio 2007 a maggio 2010 si sono registrati aumenti del 12,5% dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto, il 3,6% in più rispetto alla media dei paesi dell’area euro.

Nei soli 12 mesi da maggio 2009 a maggio 2010 i rincari nel nostro paese sono stati del 7,3%, a fronte del + 5,2% registrato nell’area euro. In pratica, le famiglie italiane hanno speso 388 milioni in più rispetto alla media europea. Come se non bastasse, i tempi di liquidazione dei danni si sono allungati.

“Se i premi Rc auto sono i più alti d’Europa, -dichiara il Presidente Regionale dei Carrozzieri di Confartigianato Silvano Fogarollo- le tariffe orarie di riparazione delle carrozzerie sono invece le più basse tra quelle dei Paesi Ue. Sul costo complessivo del sinistro, la riparazione incide per il 10% e, di questa percentuale, il 60% è imputabile al prezzo dei ricambi, mentre il 40% riguarda la manodopera”.

“Sollecitiamo pertanto –prosegue Fogarollo- la presentazione di un disegno di legge per modificare l’attuale sistema del risarcimento diretto previsto dal Codice delle Assicurazioni Private. Chiediamo null’altro che i cittadini siano liberi di rifiutare la procedura del risarcimento diretto e quindi far riparare il veicolo presso la propria carrozzeria di fiducia”.

La norma sollecitata dai Carrozzieri di Confartigianato, assieme alle altre organizzazioni degli artigiani, eviterebbe il rischio che si concretizzi un abuso di posizione dominante da parte delle assicurazioni. Oggi infatti, le compagnie assicurative decidono le tariffe delle polizze RC auto, possono imporre da chi far riparare il veicolo incidentato, condizionano l’importo del risarcimento, condizionano le tariffe orarie che devono applicare le officine, intervengono nella determinazione dei tempi di riparazione.

Tutto ciò è in contrasto con i principi di libero mercato e di libera concorrenza tra le imprese di autoriparazione, con il rischio anche di una mancanza di tutela dei diritti dell’assicurato dal punto di vista della qualità ed affidabilità della riparazione, elementi indispensabili ai fini della sicurezza stradale.

“Le storture del sistema del risarcimento diretto – conclude Fogarollo- sono dimostrate anche dalle numerose denunce presentate dall’Isvap (l’organo di controllo delle assicurazioni) all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dal crescente numero di multe che l’ISVAP ha comminato alle compagnie di assicurazione per accertata scorrettezza nei procedimenti liquidativi e della maggior frequenza dei casi di contenzioso. Senza dimenticare che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 180/2009 e l’ordinanza n. 154 del 26 aprile 2010, si è espressa a favore della “facoltatività” del sistema di risarcimento diretto dei danni in caso di incidente automobilistico.

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