Anche se crisi, i Consorzi di bonifica esempio per il Paese
Si è rivolto così, Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, all’esponente di Governo, presente all’annuale Assemblea A.N.B.I., davanti a numerosi esponenti politici di entrambi gli schieramenti oltre che a rappresentanti del mondo agricolo, sociale ed accademico; presenti in sala, le delegazioni dei 137 Consorzi, rimasti l’unico presidio permanente territoriale, operante sull’intera Penisola.
“Lo stesso invito – ha insistito Gargano – lo lanciamo al Ministro dell’Ambiente che finora, su questi temi, è un convitato di pietra, assente anche in questa occasione.
Noi, comunque, andiamo avanti per la nostra strada, forti dell’accordo Stato-Regioni (un patrimonio vero per il Paese) ed accompagnandoci con quanti mettono il territorio al centro del proprio operare: Organizzazioni Professionali Agricole, Unione Province Italiane (U.P.I.), Associazione Nazionale Comuni Italiani (A.N.C.I.), Sindacati, associazioni ambientaliste.
In un momento di crisi economica – ha sottolineato il Presidente A.N.B.I. - siamo i primi, per ora unici, ad aver applicato concretamente la ricerca della massima efficienza operativa: i Consorzi di bonifica italiani, comunque modello operativo riconosciuto a livello mondiale, sono diminuiti da 175 a 137, pur mantenendo le stesse responsabilità verso il territorio; pur essendo organi di autogoverno, non afferenti quindi alla pubblica amministrazione, hanno drasticamente ridotto i costi di gestione degli organi amministrativi. Chi può dire altrettanto? Chi può affermare di avere una gestione economica altrettanto efficiente?
Un altro esempio – ha aggiunto - viene dall’irrigazione: se nel 1985, l’agricoltura utilizzava 28 dei 45 miliardi di metri cubi d’acqua a disposizione del Paese, oggi tale quantità è scesa a 21 miliardi. Questo, grazie alla ricerca ed all’applicazione di tecniche innovative a minor consumo idrico. Ciò nonostante, i finanziamenti per il Piano Irriguo Nazionale vengono praticamente dimezzati; eppure è dalla disponibilità d’acqua, che dipende l’85% del made in Italy agroalimentare, vale a dire produzioni per circa 40 miliardi di euro! Ancora una volta, però, i Consorzi di bonifica rilanciano operativamente: ecco il progetto Irriframe, capace di indicare a ciascun agricoltore, combinando una serie di fattori, quando, cosa e quanto irrigare.
Nonostante il susseguirsi di catastrofi, nel nostro Paese – ha denunciato, ancora una volta, il Presidente A.N.B.I. - si continua a trascurare la difesa idrogeologica; al massimo se ne parla, lambiccandosi in stucchevoli querelle sul futuro dei cambiamenti climatici, le cui conseguenze, nel frattempo, si abbattono sulla popolazione. Lo stesso accade per la manutenzione della rete idraulica, fatta di piccoli e grandi corsi d’acqua, oggetto ancora di scempi ambientali. E’ l’Italia distratta sul proprio patrimonio naturale, così come sulle grandi trasformazioni in atto nel mondo, dove i Paesi ricchi stanno comperando la terra dei Paesi più poveri: una sorta di neocolonialismo, contro il quale dovrebbe schierarsi decisamente l’Italia che ha, nel territorio e nella sua identità, un elemento irripetibile di sviluppo.
In questo – ha precisato - ci sta anche la nostra battaglia per il Mezzogiorno, la cui situazione economica sempre più grave non può trovare riscatto senza il determinante apporto delle sue forze produttive; c’è bisogno di un rinnovato senso di responsabilità e, per quanto ci riguarda, non può avvenire attraverso il commissariamento dei Consorzi di bonifica (ci sono esempi pluriennali), bensì attraverso il ritorno alla democratica elezione dei loro organi amministrativi.
Quattro obbiettivi per un solo progetto - ha concluso Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. - questa è la sfida, che lanciamo a quanti, come noi, privilegiano la cultura del fare al controproducente politichese dei salotti. La nostra operosa storia è lì a dimostrarlo.”
UN PO’ DI DATI PER AIUTARE A CAPIRE L’IMPORTANZA DI QUANTO OGGI STA ACCADENDO ALL’ ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BONIFICHE E IRRIGAZIONI (A.N.B.I.)
In Italia, i Consorzi di bonifica sono 134 + 3 di 2° grado (consorzi di consorzi) e hanno competenza su una superficie complessiva di ha. 17.913.773, pari al 59,19% dell’Italia
Gestiscono una rete idraulica lunga 181.312 chilometri con 754 impianti idrovori
Sono organi di autogoverno del territorio, esempi di federalismo fiscale applicato (reinvestono, sul territorio, le risorse che ricevono attraverso l’applicazione del contributo di bonifica ai consorziati)
I Consorziati sono 7.251.766
Nel 2009, la riscossione del contributo di Bonifica ha fornito risorse per € 518.917.277, destinati alla manutenzione e gestione del reticolo idrografico minore oltre che alla vita ordinaria degli enti
In Italia, il 68,6% dei Comuni è ad alto rischio idrogeologico
La superficie del Paese ad alto rischio idrogeologico è pari a ha. 2.150.410 (7,1% dell’Italia)
Alcune regioni (Valle d’Aosta, Umbria, Molise,Calabria e Basilicata) hanno l’intero territorio ad alto rischio idrogeologico
Oltre la metà degli italiani vive in aree soggette ad alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici e persino maremoti
85 ospedali e 3.458 scuole sorgono in aree a rischio frane o inondazioni
Si sono registrati 5.400 alluvioni e 11.000 frane nei più recenti 80 anni, interessando circa 100.000 persone
Tra il 1973 ed il 2001 sino registrate ben 700 morti a causa di frane o esondazioni
A causa di eccezionali eventi meteorologici, permangono in stato di emergenza, fino al 28 febbraio 2011, territori di Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Calabria, Sicilia
In Italia, mediamente, si spendono 1000 milioni di euro all’anno per riparare danni da eventi naturali, ben 10 volte di più di quanto si investe nella prevenzione del rischio idrogeologico
Il Piano per la riduzione del rischio idrogeologico, presentato dall’ANBI, prevede investimenti per 4.183 milioni di euro da finanziare con mutui in un arco di 15 anni. E’ il 20% di quanto speso dallo Stato per tamponare i danni di eventi meteorologici nel decennio 1994-2004 (20.946 milioni di euro)
L’irrigazione serve un’area di 3.363.273 ettari
La rete di canali prettamente irrigui è lunga 35.850 chilometri, cui vanno aggiunti 47.637 chilometri di canali ad uso promiscuo (irrigazione e scolo delle acque meteoriche).
La rete irrigua tubata è lunga 53.442 chilometri
Dalla disponibilità d’acqua dipende l’85% ca. del “made in Italy” agroalimentare, pari ad un valore di circa 40.000 milioni di euro
Il Piano Irriguo Nazionale prevedeva investimenti per 100 milioni di euro annui lungo un arco di tempo pari a 15 anni a partire dal 2011. E’ stato ridotto del 40% ed oggi sono disponibili € 60 milioni all’anno per 15 anni.
Il Protocollo d’ Intesa fra i Comuni (A.N.C.I.) e Consorzi di bonifica (A.N.B.I.) è un atto fondamentale, perché supera l’atavica contrapposizione fra prevenzione idrogeologica e sviluppo urbanistico. A.N.C.I. e A.N.B.I. collaboreranno sistematicamente in
pianificazione, con riferimento specifico all’incidenza dei piani territoriali sul sistema idraulico scolante onde attenuare i danni agli insediamenti civili, alle imprese produttive e alle comunità locali, conseguenti ad una programmazione che prescinda dalle esigenze idrauliche;
servizi attinenti ai rifiuti, al catasto ed al sistema fognario con specifico riguarso ai rapporti e all’incidenza degli impianti di fognatura e depurazione dei Comuni sui canali di bonifica e di irrigazione;
regolazione delle acque, difesa e conservazione del suolo, con particolare attenzione a mitigazione del rischio idraulico, manutenzione delle zone a verde, azioni di tutela e ripristino ambientale, valorizzazione di beni culturali e in ogni altro settore che presenti comune interesse.
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