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Chardin. Il Pittore del Silenzio

29/07/2010
Chardin. Il Pittore del SilenzioMolti sono convinti di conoscere perfettamente Ferrara, ma forse non è del tutto così. Ecco che in occasione della mostra di Chardin, ai visitatori della grande mostra che dal 17 ottobre sarà allestita ai Diamanti viene proposto di riscoprire la città che probabilmente hanno molte volte visitato, vedendola con occhi del tutto diversi.

L'abbinamento tra questa diversa percezione di Ferrara e la mostra ai Diamanti è ideale: non vi è dubbio che Ferrara sia città "appropriata" per Chardin: cartesiana e metafisica e così romantica al tempo stesso, con le sue luci limpidamente "acquatiche", quasi lagunari, e le sue atmosfere brumose e raccolte.

Così Ferrara sarà una cornice preziosa e ideale per l'opera di Chardin, il pittore del silenzio.

La dimensione apparentemente familiare, semplice eppure straordinariamente magica e rarefatta della sua pittura sembra fatta apposta per invitare i molti che già credono di conoscere Ferrara a tornarci per cercare di vederla con occhi diversi. Gli occhi della Magia e della Terza Dimensione.

Segnali, presenze, messaggi magici, alchemici, misterici ti osservano ovunque nel cuore antico di Ferrara. Basta saperli vedere.

Riconoscerli oggi non è facile. A mancare è la cultura segreta che li ha disseminati nel corso dei secoli e a obnubilarli è la consuetudine che ci porta a guardare senza realmente vedere.

In una ipotetica graduatoria delle città magiche del mondo è fuor di dubbio che Ferrara viene prima, molto prima, delle più note Torino e Praga. Se non altro perché l'impianto stesso di questa città è il frutto del connubio fra un grande architetto, Biagio Rossetti, e uno straordinario astrologo, Pellegrino Prisciani, autorevolissimo consigliere del Principe, uomo di profonda cultura e di enorme prestigio.

Lavorando l'uno con gli strumenti della tecnica e l'altro con quelli segreti dell'astrologia crearono una città nuova, la cosiddetta Addizione Erculea, ponendola all'interno di un quadrato astrologico. Punto di forza, centro gravitazionale diremmo oggi, di questo magico sistema, era ed è il Palazzo dei Diamanti, il Medium Coeli, il luogo dove convengono le energie sottili della città. È qui che si realizza la massima estensione della luce, come avviene (e non è un caso) nel diamante, simbolo di limpidezza e perfezione, nonché pietra incorruttibile ed eterna. Se le ombre proiettate dal sole indicano con assoluta precisione l'inizio degli equinozi, messaggi complessi e profondi sono, per chi li sa vedere, puntualmente indicati nelle paraste di marmo agli angoli del Palazzo, paraste che tutto sono tranne che eleganti decorazioni.

Discorsi complessi, che raccontano di come il piombo si tramuti in oro, sono inseriti da Biagio Rossetti anche nella nuova Certosa, dipanati nelle formelle che descrivono puntualmente la Grande Opera che si compie sotto il segno del Liocorno.

Ma la magia qui era di casa già da secoli. Se ci fosse un qualche dubbio basterebbe studiare le proporzioni numerologicamente perfette della Cattedrale, casa di Dio ma anche luogo popolato da leoni, grifoni, agnelli mistici, stelle di David e demoni, tanti e minacciosi. Su questi percorsi vigila "Madonna Frara". Poco più in là, le formelle dei Mesi parlano dello scorrere del tempo ma anche del ruolo dei segni dello Zodiaco. Il San Giorgio di Cosmè Tura, maestro non solo della pittura, uccide il drago con una lancia di pura luce.

Tutti sanno quanto l'astrologia conti nei celebri affreschi di Palazzo Schifanoia, così come molti conoscono le leggende cresciute intorno alla Palazzina di Marfisa, luogo misterico sin dai minimi dettagli progettuali.

E l'elenco potrebbe continuare molto, molto a lungo. Non stupisce che qui si sia laureato Paracelso, che qui abbia studiato Copernico, che qui abbiano trovato rifugio i catari, che qui, ed esattamente in San Giacomo, secondo una tradizione mai dimostrata ma sempre ripetuta, abbia trovato sepoltura Huges de Payen, o meglio de Pagani, il fondatore dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio, i Templari.

Senza dimenticare gli Ebrei e la loro cabala, e gli intellettuali di primissimo piano che hanno espresso. Ma qui, all'ombra degli Este, si riunirono anche i membri di varie sette e una donna, Renata di Francia, "fiancheggiava" i Calvinisti. Mentre in città governava Lucrezia Borgia, qui cresceva quel Girolamo Savonarola che finì al rogo a Firenze nel 1498.

Molti secoli più tardi, de Chirico espresse qui il meglio della sua arte metafisica. Nulla c'entra con queste storie. Forse.

CHARDIN

Il pittore del silenzio

Ferrara, Palazzo dei Diamanti 17/10/10 - 30/01/11

Madrid, Museo Nacional del Prado 28/02/11 - 29/05/11

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