L’idea del film è nata da un commento del produttore Andy Harries che, parlando con lo sceneggiatore Peter Morgan, esclamò: “Helen Mirren assomiglia ad Elisabetta II, non trovi?” “The Queen” era ancora solo un abbozzo su carta e già sollevava uno scandalo senza precedenti in Inghilterra: perché racconta della morte di Lady D e tocca da vicino la famiglia Reale. Eppure il film di Stephen Frears affronta la morte di Diana e Dodi solo superficialmente preferendo approfondire la relazione tra Elisabetta “the Queen”(interpretata da Helen Mirren) e Tony Blair (interpretato da Michael Sheen), ovvero il contrasto tra i loro due mondi, la monarchia e la democrazia. Quando gli inglesi, sgomenti ed increduli apprendono la notizia della morte della Principessa Diana, sicuramente la donna più famosa del mondo, sua Altezza Reale, la regina Elisabetta II si ritira tra le mura del castello di Balmoral con la sua famiglia, incapace di comprendere la reazione del popolo britannico alla tragedia. Invece per Tony Blair, il popolare neoeletto Primo Ministro, è tangibile il bisogno di rassicurazione e supporto della gente da parte dei loro leaders. Mentre questa ondata di emozioni senza precedenti cresce, Blair deve trovare un modo per riavvicinare la regina al suo popolo. “The Queen”, una sorta di “dietro le quinte” della monarchia capeggiata dalla Regina Elisabetta, alterna finzioni ed immagini di repertorio costruendo un ritratto sorprendente, intimo e – a tratti – divertente di una famiglia in crisi e del neo Primo Ministro al lavoro all’apice del suo potere in un momento di grandissimo dolore privato e cordoglio pubblico.