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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Ancora giù l’occupazione nella piccola impresa veneta

27/08/2010
La piccola impresa veneta ha ridotto dello 0,5% l’occupazione impiegata nel primo semestre del 2010, con il comparto edile ad evidenziare le maggiori flessioni tra tutti i settori di attività: -2,6%. Anche la richiesta di manodopera straniera è in calo (-1,5%) e le previsioni per la seconda parte dell’anno non promettono ancora nullo di buono: -0,7% l’andamento dell’occupazione che si registrerà a livello complessivo e -1,2% quello degli stranieri.

Questi alcuni dei risultati dell’indagine semestrale sull’occupazione nelle piccole imprese venete condotta dalla Fondazione Leone Moressa riferita ai primi sei mesi del 2010 e che ha coinvolto 900 imprese venete con meno di 19 addetti.

L’indagine sulla piccola impresa. Come il sistema Veneto, anche la piccola impresa mostra dei segnali negativi in termini occupazionali. In particolare, si stima come nella prima parte del 2010 il numero di occupati in queste aziende sia calato del -0,5%. Le maggiori difficoltà sono state evidenziate nei settori dell’edilizia dove il calo è stato del -2,6%, mentre la manifattura e i servizi alle persone, pur mostrano variazioni negative, hanno fatto segnare, rispettivamente, il -0,1% e il -0,2%. Unico segnale positivo proviene dai servizi alle imprese dove addirittura il numero di occupati è aumentato nei primi sei mesi del 2010 dello 0,7%.

Nello stesso periodo a soffrire di più sembra essere stata la componente femminile la cui numerosità all’interno degli organici aziendali è calata del -3%. In questo caso è il settore manifatturiero ad aver registro le variazioni congiunturali più negative (-4,7%), seguito dalle costruzioni (-2,2%) e nei servizi alle imprese (-1,8%). Solo il settore dei servizi alle persone segna un risultato che nel contesto assume toni positivi grazie ad una variazione nulla della componente lavorativa femminile.

Anche la richiesta di manodopera straniera è in calo: sebbene su livelli molto più contenuti rispetto alla precedente indagine congiunturale, nella prima parte del 2010 gli stranieri occupati nelle piccole imprese venete sono calati del -1,5%. E’ il settore dei servizi alle imprese ad aver ridotto di più il numero dei lavoratori immigrati (-5,2%), seguito dall’edilizia (-4,2%) e dai servizi alle persone (-3,0%). Opposte le indicazioni che provengono dal settore manifatturiero che nel periodo in esame ha incrementato il numero degli stranieri dell’1,9%.

Per quanto riguarda le previsioni per la fine dell’anno, si dovrà aspettare ancora del tempo per vedere un segnale positivo, dal momento che gli operatori del settore ipotizzano un calo ulteriore della manodopera occupata nell’ordine del -0,7%. Sarà ancora una volta l’edilizia a veder ridotta la numerosità occupazionale (-1,2%) insieme alla produzione (-1,1%). Anche per la componente straniera si registra un’ulteriore contrazione del -1,2% a livello generale, che si farà più evidente, ancora una volta, nell’edilizia (-3,3%) e nella manifattura (-1,2%).

I dati per il Veneto. La piccola impresa, che fa parte integrante della struttura produttiva veneta, risente dell’impatto negativo della crisi che si è tradotto in una forte ripercussione sulle dinamiche occupazionali a livello regionale. Grazie ai dati Excelsior-Unioncamere si può evidenziare come nel 2010 saranno le imprese di più piccola dimensione (fino a 9 dipendenti) a registrare le maggiori emorragie occupazionali (-2,3%), specie a Rovigo (-4,7%), Treviso (-4,5%) e Belluno (-3,2%). Rispetto ai primi sei mesi del 2009, nel primo semestre 2010 sono aumentate del 27,9% le aperture di crisi aziendali (Veneto Lavoro) e sono incrementate del 152,4% le ore di cassa integrazione autorizzate. Osservando i dati Istat nei primi tre mesi del 2010 l’unico settore ad aver incrementato il numero dei propri occupati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono i servizi (+7,1%), mentre la manifattura, il commercio e le costruzioni hanno segnato, rispettivamente, il -6,5%, il -1,1% e il -0,6%.

“Nonostante i primi e timidi segnali di ripresa economica del Veneto” affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “l’occupazione mostra ancora andamenti negativi. Per poter riportare l’occupazione sui livelli pre-crisi si dovranno aspettare ancora degli anni, poiché la sperata ripresa si tradurrà inizialmente in un aumento della produttività, e solo in un secondo momento in una richiesta di nuova manodopera. Il Veneto ha bisogno di modello strategico che ponga le piccole imprese venete (che ricordiamo rappresentare oltre il 90% delle attività economiche) al centro delle politiche di sostegno, coinvolgendo tutti gli attori politici ed economici a condividere gli obiettivi.”

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