Task force contro il “crimine farmaceutico"
«Il coinvolgimento delle associazioni di professionisti sanitari , tra cui anche i farmacisti, nonché delle associazioni di pazienti, nei progetti della task-force consentirà l’avvio di studi nazionali sull’incidenza del fenomeno: il ricorso, per esempio, a questionari ad hoc per farmacisti e medici permetterebbe di ottenere valutazioni dirette sul fenomeno in Italia e anche in Veneto, per quanto ci riguarda direttamente - dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto, l’Unione dei titolari di farmacia -, contribuendo a completare e integrare il quadro bibliografico oggi basato principalmente su studi effettuati all’estero. Basilare inoltre l’informazione quotidiana nelle 1.222 farmacie venete e quella rivolta alla cittadinanza attraverso campagna informative che mirino principalmente alla consapevolezza del rischio con particolare attenzione alle giovani e giovanissime generazioni, già dalle scuole primarie».
I prodotti illegali e contraffatti, possono essere acquistati mediante transazioni commerciali tra soggetti che operano a livello internazionale e singoli soggetti che fungono da intermediari (agenti locali), impegnati a rifornire realtà non deputate alla vendita di farmaci (come per esempio beauty center, palestre e negozi etnici scoperti recentemente dalle Forze di polizia). Intenso anche l’acquisto dei medicinali «lifestyle», come quelli contro le disfunzioni erettili che hanno le caratteristiche ideali per attirare i clienti italiani: sono normalmente costosi, non vengono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale (SSN), sono soggetti a prescrizione medica e per molti pazienti rappresentano una causa di imbarazzo sufficiente a voler evitare di parlarne col medico e il farmacista. E’ importante sapere che cosa si trova in internet:
– siti di farmacie legali, autorizzate a livello europeo o internazionale e ispezionate da enti certificatori o autorità regolatorie: in Europa sono presenti solo in pochi paesi, tra cui Regno unito e Germania, mentre sono più comuni negli USA e in Canada.
– siti di false farmacie che sono la maggior parte di quelle divenute oggetto di articoli e verifiche superficiali in rete. Dietro queste «esche» (promosse per lo più attraverso lo «spam» nella posta elettronica) operano organizzazioni di truffatori informatici dediti ad attività quali phishing e furti di identità digitale. Questi siti in realtà non vendono medicinali: si mascherano dietro lo schermo di una farmacia on line solo per attirare le vittime cui sottraggono l’identità informatica, i dati della carta di credito e altre informazioni utili..
– siti di farmacie illegali che distribuiscono farmaci contraffatti e non autorizzati: hanno in genere una localizzazione «distribuita» tra diverse nazioni e agiscono spesso come «broker», raccogliendo ordini che poi vengono soddisfatti da aziende che spediscono dall’Asia. Questi siti hanno spesso uno «schema di reclutamento» che permette loro di creare siti «mirror» (ovvero “specchio”) localizzati in Paesi dove il loro commercio è illegale, attraverso l’acquisto di uno spazio web da parte di prestanome remunerati, ai quali viene fornito un sito completo dell’offerta di farmaci e dei collegamenti con la farmacia «madre» che raccoglie gli ordini.
Il nuovo fenomeno del «mascheramento» dei prodotti contraffatti e illegali: attraverso le reti non autorizzate vengono distribuiti falsi integratori alimentari, in realtà contenenti princìpi attivi farmaceutici, come del resto mostrato dal recente caso dei sequestri avvenuti in Toscana per prodotti non etichettati come medicinali, ma contenenti sibutramina e sildenafil.
Rischi per la salute. L’utilizzo di farmaci non autorizzati, non controllati, contraffatti, scaduti o prossimi alla scadenza, sempre comunque di scarsa qualità, quando non letale, determina comunque delle conseguenze in termini di effetti collaterali, per profili di tossicità diretta o di lungo termine o per mancanza degli effetti terapeutici attesi. I pericoli principali sono: ricorso improprio all’«autoprescrizione»; assunzione di prodotti erroneamente ritenuti naturali ma in realtà contenenti princìpi attivi farmacologici; assunzione di farmaci contraffatti o di scarsa qualità; ritardi nell’assunzione della terapia farmacologica adatta. A questi vanno aggiunti i danni economici per frodi informatiche, non significativi per la salute, ma sicuramente di più facile percezione da parte delle vittime.
I prodotti border line. Esistono delle «aree grigie», rappresentate dai prodotti «border-line» quali integratori e cosmetici venduti come aventi azione farmaceutica: su questi prodotti, che oggi vengono sfruttati come «mascheramento» dai contraffattori di farmaci, deve essere possibile intervenire tempestivamente attraverso lo stesso network che agisce sui farmaci contraffatti veri e propri.
La commissione ha sancito che: «Il farmaco è un bene etico di primaria importanza: acquistarlo da fonti non sicure rappresenta un enorme rischio per la salute»
(*)Legislatura 16º - 12ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 189 del 29/07/2010 DOCUMENTO CONCLUSIVO APPROVATO DALLA COMMISSIONE SULL'INDAGINE CONOSCITIVA SUL FENOMENO DELLA CONTRAFFAZIONE E DELL'E-COMMERCE FARMACEUTICO (DOC. XVII, N. 6)