Il "Core sperduto" di John Turturro
06/09/2010
E' uscito quest' anno un volume di Gianfranco Plenizio dedicato alla canzone napoletana, dove l' autore utilizza la metafora del 'core sperduto' (che abbonda nei testi delle canzoni) per indicare quella raffinatezza espressiva dei primordi che si perse inesorabilmente nel momento in cui la canzone entrò nei circuiti commerciali. Con 'Passione' John Turturro, l'attore e regista italo-americano, ha scritto insieme a Federico Vacalebre un docu-film sulla canzone partenopea, a partire dal 1200 ad oggi. Un 'ragionamento' amoroso il suo, sulla materia musicale non solo per immagini usurate e convenzionali, in un campo dove tendenzialmente si è sempre data più importanza alle parole che alla musica. Gli stessi compositori, nel corso degli anni, dovevano adattarsi a due diversi modi di scrittura, colta e popolaresca, a seconda della destinazione finale del prodotto.. Nel film si coglie (e qui c'è il suo maggior valore che va oltre l' indubbia godibilità) come la canzone napoletana abbia vissuto un momento aurorale di splendore, dovuto alla qualità degli autori e dei compositori,ed una successiva fase di impoverimento del lessico musicale in favore di una prevedibilità di schemi e formule. Una sorta di armonia perduta che Turturro ha tentato di ritrovare durante le numerose riprese avvenute lo scorso anno alla festa di Piedigrotta ed a Procida. Molto materiale video viene dagli archivi dell' Istituto Luce (Caruso,Sergio Bruni, Modugno, Sinatra, Presley), mentre gli interpreti moderni sono Mina, Fiorello, Pietra Montecorvino, gli Almamegretta, Ranieri, Beppe Barra, Bennato. Non un' enciclopedia, sottolinea il regista, ma un' immersione anche tra la gente ed il contesto culturale. Un recupero nel confortevole alveo del dialetto napoletano espresso attraverso la canzone: entrambi salvezza della 'napoletanità'.
Mariateresa Crisigiovanni
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