Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

Agenzia giornalistica, radiotelevisiva e di comunicazione

La Scorciatoia di Kelly Reichardt

13/09/2010
Considerazioni da 'day after' di una mostra il cui pubblico pagante ed a inviti applaude a tutto e a tutti, e dove lo spettatore consapevole sembra talvolta latitante. Considerazioni anche amare sulla disattenzione delle giurie per certi films ,in concorso e non, spesso sacrificati da un palinsesto mal congegnato ( considerazione sempre scontata ma d' obbligo). Il Leone d' oro a Sofia Coppola non ripaga altre registe ignorate come l' indipendente Kelly Reichardt di Meek's Cutoff' (La scorciatoia di Meek), che per la prima volta affronta il genere western. La regista dichiara che dopo il caso Guantanamo, (ispirandosi ad una storia vera),raccontando il passato ha voluto alludere al presente "perché l'America fino a poco fa era guidata da un uomo sciocco ed incapace che non sapeva ciò che faceva", Dunque siamo nel West,anno 1845, Oregon, Stephen Meek che guidava 200 carri di pionieri verso le montagne delle Cascade, si ritrova con uno sfortunato gruppo di soli tre carri che lo segue, non avendo altra scelta, nella sua insensata ricerca d' acqua nel posto sbagliato tra rocce ed altopiani. Un esiguo ed emblematico campione di quell' umanità che furono i pionieri, sradicati dai luoghi di origine, in transito tra le ormai inutili abitudini europee e le nuove soluzioni ai problemi creati dal nuovo ambiente. Meek non è solo un incompetente presuntuoso ma anche un violento che considera necessaria la sopraffazione del 'selvaggio'. In realtà proprio il selvaggio,un indiano catturato che i coloni non riconoscono né come amico né come nemico, ma come 'alieno', li condurrà in salvo verso l' acqua. Kelly Reichardt usa raramente i primi piani quasi ad indicare come quella piccola carovana sia la rappresentante di tutte le generazioni di pionieri. Inquadra da vicino ,invece, le pietre ,i radi cespugli, i bordi delle gonne sporche, i cappelli Amish a nascondere i volti delle donne, le barbe a nascondere quelli degli uomini. La Teoria della Frontiera che Frederick J. Turner espose nel suo 'The Significance of the Frontier in American History' ha influenzato storie popolari, romanzi e films, caratterizzando il West in termini di individualismo, violenza e giustizia sommaria, ed individuando due nuovi generi di cittadini: gli uni con la volontà di sottomettere il selvaggio, gli altri sui quali il selvaggio ha trasmesso la sapienza e la forza di nativo. Nel film,lento e sospeso,metaforico e realistico, chi si apre al contatto con l'alieno è Emily che decide di avvicinarlo con la testardaggine della donna a voler comunicare ad ogni costo con i difficili (uomini compresi). Emily comunica come sa fare, lo sfama e lo accudisce in modo che lui 'le sia debitore'.

E l'indiano li porterà alle colline della salvezza reggendo in mano il cesto da rammendo di Emily.

Gesto di riconoscenza e di riconoscimento, scambio di cortesia e dichiarazione di parte contro il dominio maschile. Aprirsi alla connessione con l'altro è irrinunciabile per la sopravvivenza.

E' questa la vera scorciatoia all'interdipendenza positiva.

Mariateresa Crisigiovanni

Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277


e-mail:
info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it
telefono:
+39 041 5952 495
+39 041 5952 438
fax:
+39 041 5959 224
uffici:
via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina

Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.